Gli uomini perseguitano, angariano, uccidono donne; non so se più o meno di un tempo. M'auguro sia meno; nel qual caso sarebbe comunque ancora male, malissimo, drammaticamente inaccettabile.
Azzerare questi comportamenti dev'essere l'obiettivo; che dobbiamo porci tutti iniziando dagli uomini.
Ne tratto da tempo, avendo incontrato ed incontrando nel corso della mia esistenza perlopiù persone di qualità, in particolare donne. A partire da mia mamma poi mia moglie.
Amata la prima perché m'amava con attenzioni e sensibilità proprie e particolari, anticipando addirittura i miei desideri. Mia moglie perché dovevo dimostrarle di meritarla; ed è ancora così.
Le altre donne con reciproci ruoli meno impegnativi: amiche, colleghe, conoscenze nei confronti delle quali ho provato e provo riconoscenza, affetto e desiderio di corrispondere a quanto s'attendono da me, lieto di esserne corrisposto.
Donne e uomini: “flirt” d'assaggio da proseguire con approcci sempre commendevoli e condivisi e relazionati agli scopi per cui si è incontrati.
Quando ci sono sviluppi ulteriori che sfociano in una comune scelta di vita di coppia e familiare con tutte le implicanze che ciò comporta, scattano reciproci e più impegnativi ruoli cui mantenere fede senza se e senza ma.
Fedeltà alla parola data, monogamia, rispetto e fiducia reciproca e tutto quanto s'aggiunge di buono, di bello, stimolante e piacevole che solo il miracolo dell'amore può generare nel corpo e nell'anima di quanti amano.
Se poi arrivano figli l'occuparsene significa operare perché sviluppino al meglio se stessi in divenire sempre, unicum interagenti giovevoli a sé, altruisti e solidali.
Se ad un certo punto di questo percorso uno dei due si ritrova meno contento di quanto gli necessita per continuare, ne parla con l'altro/a (parlarsi spesso è sempre necessario, farlo in circostanze problematiche è essenziale) chiedendo aiuto per capire ed eventualmente correggersi e/o aiutando l'altro a farlo.
Va da sé che se ci si parla è sempre possibile trovare soluzioni condivise ai problemi che si presentano, rinvigorendo addirittura l'intesa e l'amore che sostengono l'unione.
Se però mettendocela tutta la soluzione non si trova occorre prepararsi con umano e civile senso di responsabilità alla separazione, avendo cura di privilegiare le esigenze della prole, specie se non ancora dotata della capacità e maturità di badare a sé stessa.
Così operando e difficile accumulare così tanto malanimo fino a coltivare propositi omicidi e portarli a compimento con lucida follia e crudeltà.
Alle istituzioni infine il compito di prevenire qualsiasi atto che pregiudichi, leda la normale vita altrui; la violenza in “primis” impedendo che produca esiti gravi o addirittura letali.
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