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Dopodiché si procede.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha graziato tre uomini in carcere per avere ucciso: due la propria moglie, uno un figlio.
I primi due perché le loro mogli molto amate erano ammalate e sofferenti da tempo, ormai sul crinale “vita non più vita”, penosi, inumani calvari.
Per il figlio oggetto di amorevoli attenzioni e cure straordinarie, ciò nonostante drammaticamente e irrimediabilmente dipendente dalle droghe insopportabilmente a scapito della vita dei suoi dediti congiunti.
Alle persone graziate il carcere aggiungeva al tormentone detentivo quello coscienziale di avere portato la morte alle persone amate.
Da parte del Capo dello Stato un atto di grande umanità che consente agli interessati di affrontare serenamente il rapporto tra se stessi e le persone amate; intatto, inviolabile e non interrotto dalla morte il legame intimo e unico da sempre in atto tra loro.
È morto Adriano Ossicini, aveva 99 anni. Medico, antifascista, Partigiano.
Durante la Resistenza nascose e salvò numerosi ebrei all'ospedale Fatebenefratelli di Roma presso cui esercitava.
Senatore della Sinistra Indipendente eletto nelle liste del PCI, con Gruppi autonomi sia in Senato che alla Camera dei Deputati.
Ministro del governo Dini sul finire del '900.
Uomo di fede e di elevata spiritualità, applicate nelle scelte quotidiane di vita. Costruttore di intese e di accordi volti a realizzare il possibile storico di bene comune e interesse generale.
Prodigo nell'utilizzare credibilità e autorevolezza di cui godeva per aiutare i bisognosi.
Insegnò e testimoniò con coerenti scelte di vita i valori: libertà, solidarietà, fede religiosa; precorse i tempi fino ad assumere posizioni “da sovversivo”.
Con la Chiesa del Concilio Vaticano II.
Operò sintesi politiche d'avanguardia fondandole sulla fiducia, preparazione e capacità di assumere responsabilità.
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