14 feb 2019

Pettorali gialli.

Roberto Fico, Presidente della Camera dei Deputati, terza carica alto istituzionale dello Stato, non poteva essere più chiaro e netto qualche settimana fa a “Che tempo che fa” intervistato da Fabio Fazio.

Ha detto sostanzialmente che il M5S è trasversale ai riferimenti ideologici sinistra, centro, destra; pragmatico e fa le cose che reputa lo caratterizzino, con chi ci sta, inventando se occorre un “contratto di governo” come l'attuale in corso con la Lega. Nel quale non c'è la TAV – galleria con linea ferroviaria ad alta velocità per persone e merci da Torino a Lione – perché il M5S è da sempre contrario e tale resta.

Quindi aspettiamoci che il Ministro competente, che dispone dello studio costi-benefici nel quale risulterebbe non conveniente l'esecuzione dell'opera, emani il provvedimento di sospensione dei lavori in corso sul versante italiano; mentre su quello francese e più in generale sul resto non si sa cosa succederà.

Non si conosce in quale veste e per fare cosa il vicepresidente del Consiglio Di Maio insieme al signor Di Battista abbiano recentemente incontrato un leader estremista dei “pettorali gialli” in Francia suscitando un vespaio politico-diplomatico. Sembra che ci si muova a tentoni senza sapere se e cosa di buono e utile ne ricavi l'Italia.

Quanto sia importante sapere le cose per avere chiaro il che fare quando tocca a ciascuno di noi, è ribadito da una inedita iniziativa del quotidiano Washington Post che ha speso qualche milione di dollari per sponsorizzarsi nel corso della finalissima di football americano. Ritenendosi parte integrante del sistema informativo libero da salvaguardare per una democrazia sempre più consapevole e sviluppata negli Stati Uniti.

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha invitato il governo italiano a schierarsi per la democrazia in Venezuela, superando incertezze e titubanze che hanno caratterizzato le prime dichiarazioni dopo l'auto proclamazione di Guaidó capo dell'opposizione parlamentare a presidente “ad interim”. Per indire le elezioni anticipate del nuovo presidente al posto di Maduro che ha portato il Paese alla penuria del pane e di altri generi alimentari di prima necessità, e ad un'inflazione così alta da renderne ulteriormente problematico l'acquisto.

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