Prima pagina de “la Repubblica” del 23 giugno scorso, vignetta di Altan: uomo con posa, tratti somatici, corporatura e maglietta allusivi; impugna un ombrello chiuso, in alto la scritta “Prima gli italiani”.
Non v'è dubbio che per l'azione del governo M5S-Lega il nostro Paese si trovi isolato nel contesto europeo ed in stallo con sofferenze per lavoratori, imprese, economia, famiglie al punto da minare unità e solidarietà sociale.
Indicatore eloquente il tasso di interesse sul debito che ci costa mezzo miliardo di euro di più al mese per lo “spread” stabilmente sopra i 250 punti.
Qui l'Unione Europea non c'entra perché si tratta della fiducia che non c'è sulla stabilità del governo che dice e contraddice e non si sa a chi dare retta. Creando sconcerto tra i risparmiatori che per continuare a comperare Bot e Btp esigono interessi maggiori.
Fiducia sulla stabilità e serietà del governo che esso potrebbe ottenere se, ad esempio, dichiarasse e praticasse come obiettivo prioritario dei tre anni che restano della corrente legislatura, la significativa riduzione dell'elusione e dell'evasione fiscale, che l'Istat stima equivalente almeno agli interessi su tutto il nostro debito pubblico.
Così l'uomo della vignetta avrebbe modo di utilizzare intelligenza, energie, consenso e credibilità di cui dispone per avviare concretamente e sviluppare un obiettivo di portata storica.
Che gli consentirebbe di assumere l'ambìto profilo di statista per il quale bene comune, interesse generale, giustizia, solidarietà sono valori costituzionali imperituri.
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