Domenica 19 giugno, il patetico brancicare di Bossi sul pratone di Pontida e la faccia terrea e solitaria del presidente del consiglio in tivù, a recitare la solita giaculatoria del governo che procede impavido, la dicevano più lunga di tante parole come stanno veramente le cose.
Che cioè siamo in un “cul de sac”, dal quale non possiamo uscire se non tiriamo fuori 40 miliardi di euro da qui al 2014. Ma nessuno di quanti sono al governo sa come fare, senza scottarsi le dita o qualcosa di più delicato.
Con i cittadini col fiato sospeso in attesa di vedere cosa succederà, sapendo che qualunque cosa succeda non sarà piacevole. Eppure deve succedere, per evitare il peggio che non possiamo permetterci.
Allora immaginiamo che il governo di centrodestra faccia in poco tempo, quello che non ha fatto in anni e recuperi i denari dove si può, senza peggiorare le condizioni di vita della moltitudine ora in apnea, costituita sia da persone che da attività economiche; anzi aiutandola a riprendersi. Una sorta di miracolo, senza guardare le convenienze per sé. Tanto si tratta dell’ultimo atto prima di tornare dagli elettori. Un sussulto di dignità, un buon viatico per non dover ripartire proprio da zero. Un accettabile uscita di scena per quanti toccherà, salvando il salvabile per sé e per l’Italia.
Una modesta ma utile eredità per i subentranti, che potranno proseguire il lavoro mettendoci del loro.
Rilegittimando la politica e la sua capacità di risolvere i problemi, imparando dagli errori ed evitando di ripeterli. Istituzioni e società come un tutt’uno. Certo, nel rispetto dei ruoli e delle differenze che non devono però impedire convergenze.
Operando in buona fede, con realismo etico; consapevoli che non siamo angeli, ma cittadini capaci di aiutarci a far bene rispettando le regole, certamente sì.
La principale delle quali, la madre di tutte è la Costituzione, che intanto va attuata, alimentandosene come pane quotidiano. Dopo, soltanto dopo, si potrà porvi mano, se e laddove il tempo e il lavoro di tutti evidenzieranno questa necessità.
Abbiamo immaginato così. Se si farà meglio tanto di guadagnato per tutti.
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