22 apr 2013

La generosa disponibilità

La generosa disponibilità di Giorgio Napolitano ha rimediato le inadeguatezze di partiti, e gruppi parlamentari che essi hanno concorso a formare. Tutto questo nonostante il rilevante avvicendamento di parlamentari, la loro più giovane età e la migliorata proporzione tra donne e uomini verificatesi nelle recenti elezioni politiche.

Infatti con la riconferma in extremis del Presidente della Repubblica uscente – 738 i voti in suo favore, poco meno del 75% dei grandi elettori – si è usciti dallo stallo causato dalle tre maggiori componenti del Parlamento: Pd, Pdl, M5S, contrapposte e incapaci di trovare una soluzione praticabile.

Cui si sono aggiunte titubanze di dirigenti e “franchi tiratori” che hanno “bruciato” Marini e Prodi proposti dal Pd, inducendo alle dimissioni tutto il gruppo dirigente nazionale di questo partito.

Mentre al perché il Pd non ha deciso di votare Rodotà proposto dal M5S, si può rispondere che si tratta di personalità eccellente da tutti i punti di vista, che però avrebbe contribuito, suo malgrado, a frammentare ancor più il già instabile quadro politico.

Circa i dubbi che la convergenza su Napolitano possa preludere ad un governo pastrocchio, inadeguato a farsi carico delle priorità individuate dai dieci saggi di sua nomina, essi potranno essere superati, perché in proposito è lo stesso Capo dello Stato a rendersi garante, con l’aggiunta dell’auspicabile sagace condotta del M5S dall’opposizione.

Ora la sfida vera è saper utilizzare anche questo difficile passaggio per rinnovare i partiti e rispondere alle esigenze e bisogni di cittadini, famiglie, imprese che chiedono di poter lavorare per superare la crisi, con la costruzione di non più eludibili, buone, giuste ed eque condizioni di vita per tutti.

 

 

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