24 apr 2013

Quatta quatta.

Il Primo Maggio è la Festa del Lavoro e dei Lavoratori: ambito e negletti in questo nostro strano tempo.

Ambito, perché ce n’è sempre meno, e senza lavoro siamo nulla, nulla si cambia, non si esce dalla crisi, non c’è futuro e non pochi rinunciano anche a vivere.

Negletti i lavoratori, forse perché ritenuti in eccesso rispetto a quanti ne occorrono per produrre qui ed ora quanto serve per vivere.

Invece il lavoro da fare per mettere l’Italia in condizioni di esprimere il meglio, è cospicuo, comunque bastevole per i suoi figli che desiderano accedervi.

Se poi in futuro potremo lavorare meno perché la tecnologia lo consentirà, di questa opportunità dovranno potersi valere tutti in modo normale.

Rintuzzando fin d’ora la soperchieria di quanti si impossessano di una parte rilevante della ricchezza prodotta dal lavoro comune, indipendentemente da quanto meritano e dall’impegno profuso.

Un Primo Maggio all’insegna del lavoro per tutti, da svolgere con impegno e competenza ripartendo i frutti secondo equità e giustizia.

 

Nel suo intervento al Parlamento riunito in occasione del giuramento per l’inizio del suo secondo mandato presidenziale, Giorgio Napolitano ha dichiarato che continuerà a lavorare perché forze politiche diverse operino insieme per risolvere i problemi più urgenti del Paese. Uscendo dallo scontro senza sbocchi che ha contraddistinto la vita delle nostre istituzioni, con gli esiti sconclusionati e riprovevoli da lui puntualmente rimarcati.

Chiedendo la collaborazione di tutti ed in particolare dei neoeletti donne uomini, che costituiscono oltre il 60% del Parlamento.

Offrendo la sua confermata ed accresciuta autorevolezza e disponendo di due strumenti di convincimento in più: le sue dimissioni e la possibilità di sciogliere le Camere.

Cui non sarà necessario far ricorso se i parlamentari si atterranno all’alto richiamo contenuto nell’articolo 54 della Costituzione: i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore.

 

Nel frattempo quatta quatta Debora Serracchiani (Pd) ha vinto le elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia. Complimenti!

 

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