24 ott 2013

Un gruppo di amici.

Un gruppo di amici, consolidatosi nel tempo realizzando insieme iniziative di interesse e portata generale, si ritrova una volta l’anno per salutare una coppia di loro proveniente dal Canada, dove si sono trasferiti da tempo per lavoro. E dove sono nati e cresciuti alcuni loro nipoti che ragionano e parlano inglese.

In Canada lo Stato e le altre istituzioni ed i servizi pubblici funzionano bene, ed aiutano i cittadini ad ottenere in tempi ragionevoli quanto loro spetta di diritto: la licenza per costruire edifici è rilasciata in 2 mesi.

Non c’è il tira e molla come in Italia, che non si sa come può finire, così da risultare ostica la comprensione per gli stranieri che si avvicinano a noi con buona disposizione e fiducia. Finendo sovente per rinunciare delusi.

I due nonni hanno sì tentato di spiegare ai nipoti i perché di tutto ciò, accorgendosi però che la lingua inglese non dispone nemmeno di tutte le parole occorrenti per suscitare nell’immaginario dei giovani quanto loro serve per comprendere.

Non resta quindi che la frequentazione personale creando le situazioni opportune, che può aiutare a giovarci dei benefici della globalizzazione.

Sul tema dell’uscita dalla crisi e di uno sviluppo nuovo, torna Andreino Drago sindaco di Cortiglione (prov. Asti), con una lettera a “La Stampa” del 19 ottobre scorso, dal titolo:  “Produrre ricchezza per ricominciare”. Ricchezza morale, di imprenditività, con il lavoro, utilizzando le risorse finanziarie reperibili a tale scopo; con una mobilitazione generale delle forze vive del Paese. Mentre il governo è chiamato a creare le condizioni perché ciò possa avere luogo.

Magari assumendo ad esempio quanto Drago riesce concretamente a realizzare nel suo Comune di quello che così lucidamente suggerisce di fare per l’Italia.

Da Albugnano (prov. Asti) Dario Rei nel suo recente libro “Cultus Loci Cura Animi. Racconto di un paesaggio rurale”, Diffusione Immagine Editore, propone del territorio in cui vive un intrigante, originale intreccio, nel quale i luoghi e le genti sono i protagonisti. Purché si riconoscano e tramandino gli elementi che li caratterizzano: il lavoro nelle sue molteplici espressioni a partire da quello contadino, le risposte ai problemi affrontati nel tempo, i comportamenti e la cultura che ne sono scaturiti, le temperie che ne hanno distillato l’essenza, la visione di un futuro conseguente.

Da leggere.

 

 

 

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