L'idea che tutto vada storto che si ha guardando solo a come è governata l'Italia non deve portarci "a fare di ogni erba un fascio".
Due fatti inducono a riflettere.
Il primo è che osservando scolaresche delle elementari si apprezza la mescolanza di etnie che rappresentano ormai buona parte degli Stati del mondo. Che vive gioiosamente insieme facendo cose serie e impegnative nello studio e divertenti e di svago, come capita nei vari momenti della loro vita in comune. Con modalità naturali, normali, spontanee, non certo condizionate dal diverso colore dell'epidermide o dalla forma degli occhi o altre differenze.
Se nel prosieguo della vita subentrano diffidenze, timori e finanche paure del diverso, significa che la naturalità e normalità dei comportamenti è stata alterata in modo surrettizio, artificioso, violando la spontaneità della fanciullezza.
Comunque a "tagliare la testa al toro" ha provveduto il secondo fatto.
Una recente ricerca-sondaggio condotta a livello mondiale da Ipsos/Fondazione Gates tra le giovani generazioni ha trovato un imprevisto prevalente ottimismo su quanto ci si attende dalla vita, con ai primi posti Stati e Società in via di sviluppo. Quindi potenzialmente capaci di tradurlo in atti e fatti coerenti con le loro attese ed aspirazioni. (vedasi "la Repubblica" 25.9.18).
È sulla valorizzazione di questo capitale umano che dobbiamo impostare con priorità i programmi a tutti i livelli iniziando dalla ... scuola materna! E via via fino alle università del futuro che preparino al confronto non con vincenti e soccombenti ma con soluzioni migliori per i problemi cui concorrano tutti applicando il principio gramsciano: tesi, antitesi, sintesi. Distribuendo oneri ed onori tra quanti vi hanno posto mano.
Avendo riguardo alle specificità, esigenze, desideri, idealità, delle persone ed al loro stare meglio. Con i soldi come mezzo, dal cui buono e coerente impiego se ne avvalgano tutte.
Disponendo così di quanto occorre, matura la consapevole ragionevole certezza che i più collaboreranno al meglio di sé in modo naturale, normale.
Non nascondendoci che per fare emergere il meglio da ciascuno costerà impegno, fatica, pazienza, perseveranza. Sempre.
Gratificandosi.
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