Voci dissonanti da Torre di Babele connotano la politica del governo. Da qui la necessità di discernere per capire tra quanto è bene fare e quant'è concretamente possibile porvi mano adesso. Intuendo che occorrerà un approccio nuovo con una dialettica che ricerchi ed assuma il meglio, da chiunque espresso, e lo faccia concorrere alla soluzione dei problemi.
Tra le priorità alcune tra le più significative.
- Mantenere la fiducia dei detentori e degli acquirenti dei titoli del debito pubblico.
- Realizzare investimenti per ridurre la povertà non dando il pesce ma la lenza per pescarlo.
- Incentivare le imprese al migliore utilizzo del loro potenziale produttivo, con aumento dell'occupazione specie giovanile.
- Lavorare con l'Unione Europea per attuare politiche di sviluppo che tengano conto che per aiutare gli Stati che ne hanno bisogno occorre adottare modalità mirate di intervento. Circa i migranti vanno considerati una risorsa potenziale la cui espressione dipende dal lavoro da compiere con gli Stati di provenienza e con gli stessi migranti.
- Manutenzione di strutture ed infrastrutture pubbliche e del territorio in generale e di quanto su di esso si trova: corsi d'acqua, aree boscate e da rimboscare, stabilità dei pendii, ecc.
- Completare le grandi opere in corso.
Per porvi mano occorre concertare: reperibilità delle risorse, volontà politiche ed energie da coinvolgere; disponibilità di ogni livello istituzionale e non, senza dovere ricorrere a forzature cui è stato costretto il sindaco di Riace per affrontare situazioni e risolvere problemi inediti relativi all'integrazione di migranti
Bandendo protervia e primogeniture e riconoscendo capacità, generosità, meriti di quanti si cimentano.
Il Partito Democratico pare orientato a rilanciarsi adottando queste modalità.
Secondo Matteo Richetti ospite a La7, "8 e mezzo" da Lilly Gruber il 4 ottobre scorso potrebbe esserci una prima fase nella quale ci si confronta tra realtà di centrosinistra presenti che convengono con quanto sommariamente accennato, per passare a più impegnative intese in occasione delle prossime elezioni regionali.
Convinti che se si fa al meglio la propria parte “non tutto il male viene per nuocere”.
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