26 ott 2018

Il battito d'ali di una farfalla.

Ancora sulla fiducia.

Assumendo un caso importante di applicazione concreta e con riferimento agli articoli di Andrea Bonanni e di Sebastiano Messina "la Repubblica" del 24.10.2018.

Si tratta della cosiddetta "Manovra" o "Documento di economia e finanza" siglato Def per l'anno 2019, preparato dal Governo italiano e inviato all'Unione Europea, di cui il nostro Paese è importante membro fondatore, affinché l'apposita Commissione si esprimesse sulla sua ammissibilità con riferimento alle norme vigenti.

Dopo averlo esaminato la Commissione ha riscontrato delle difformità, soprattutto rispetto al nostro rilevante debito pubblico che la manovra fa ulteriormente crescere.

Aumentando la vulnerabilità dei nostri conti e riducendo le già modeste possibilità di disporne come desidereremmo.

Spiegando per bocca del Commissario Dombrovskis che l'euro, moneta unica per gli Stati dell'Unione Europea che vi hanno liberamente aderito, è fondato sulla fiducia.

E sulla serietà con la quale ci si comporta.

Analogo concetto è stato ribadito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e da altre istituzioni e realtà che hanno a cuore le sorti dell'Italia e dei suoi rapporti con l'Europa.

La Commissione ha quindi richiesto che entro 15 giorni il Governo ovvii alle discrepanze, confermando la propria disponibilità ad interloquire, tra partner e non come avversari, per trovare le giuste possibili soluzioni.

Va da sé che le attuali regole possono essere aggiornate per tenere meglio conto delle situazioni dei singoli Stati; ma questo fa parte del normale ordinario lavoro da svolgere nell'Unione Europea al quale tutti gli Stati sono chiamati.

Unione Europea che è sostanziale, reale garanzia per i singoli Stati, altrimenti in balia dei sommovimenti della globalizzazione, nella quale il battito d'ali di una farfalla agli antipodi può generare distruttive folate di vento dalle nostre parti.

 

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