Un pensiero riverente e grato al beato Don Pino Puglisi prete dei giovani ucciso dalla mafia e a Don Andrea Gallo “venuto per servire e non per essere servito”.
Il drammatico tornado in Oklahoma (Usa) rende d’attualità l’argomento sicurezza del torrente Belbo, che Sergio Perazzo di Nizza Monferrato ha trattato nella sua lettera a “La Stampa” del 21 maggio scorso, e di cui si occupa da tempo anche l’Associazione “Valle Belbo pulita” presieduta da Gian Carlo Scarrone di Canelli.
Infatti la Terra s’è riscaldata di 1-1,5 gradi centigradi rispetto alla media storica, perché non riesce a dissipare nell’atmosfera il di più di calore che riceve dal sole. Glielo impedisce “l’effetto serra”, cioè la cappa di anidride carbonica (Co2) in eccesso, che il sistema non riesce più a trasformare per mezzo del patrimonio arboreo.
Si ha quindi un accumulo nell’atmosfera di abnormi quantità di energia che liberandosi accentuano la gravità di fenomeni naturali esistenti da sempre.
Tra questi, e per quanto riguarda i nostri territori ed ambienti, c’è la concentrazione delle piogge in tempi più ristretti ed in stagioni inconsuete.
Cosicché i corsi d’acqua devono smaltirne quantità superiori alle dimensioni e portate degli alvei, non infrequentemente interessati da opere realizzate a ridosso o nelle adiacenti aree esondabili.
Prevenire significa quindi tenere in ordine gli alvei dei corsi d’acqua anche di piccole dimensioni ed i bacini imbriferi che li alimentano, e disciplinare le piene, “parcheggiando” il di più di acqua dove non fa danni, in attesa di farla defluire normalmente.
Ed è proprio questo insieme di interventi che Perazzo richiede con lodevole insistenza, come pure “Valle Belbo pulita”.
Forti entrambi dell’impegno di lunga lena profuso insieme ai comuni rivieraschi, per realizzare una efficace sicurezza idraulica e migliorare la qualità delle acque.
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