3 mar 2015

Lo sfregio alla "Barcaccia" di Bernini in piazza di Spagna a Roma.

Che un’orda di invasati ubriachi, pseudo tifosi di calcio abbia potuto causare danni al monumento prima dell’intervento della Forza pubblica, la dice lunga non tanto sul possibile ritardo dei tutori dell’ordine quanto sullo spirito che anima queste persone, che quando vanno all’estero danno libero sfogo al peggio di sé come non oserebbero mai fare in patria.

Per quanto s’è visto, sentito e letto gli agenti hanno dovuto fronteggiare fatti analoghi concomitanti in diversi luoghi di Roma, si suppone non previsti né prevedibili con la virulenza espressa.

Ora i responsabili dovranno rifondere i danni materiali causati e pagare lo scotto per comportamenti personali particolarmente gravi nei confronti di beni pubblici, il cui legittimo godimento e tutela sono affidati in primis all’attenzione e al rispetto dei cittadini.

Il tutto ulteriormente aggravato dagli scontri con le Forze dell’ordine intervenute a protezione.

Siccome non si tratta di ragazzetti un po’ sfrontati ma di uomini fatti “maggiorenni e vaccinati”, perché le sanzioni siano rieducative devono prevedere anche azioni a beneficio di opere simili, come la loro periodica pulizia e dell’intorno prossimo per una durata proporzionata alla gravità del male causato.

Ricevendo come corrispettivo quello corrisposto ai carcerati ammessi a lavorare.

Cui va aggiunta l’interdizione dagli stadi calcistici di tutto il  mondo, fino a quando i rei non dimostrino con il loro comportamento concreto la piena resipiscenza per la loro riprovevole condotta.

 

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