19 lug 2015

I fuorilegge della scuola.

La riforma della scuola è legge dello Stato. Un tassello importante per l'adeguamento ai tempi del sistema-Paese.

È stata oggetto di dibattito, critiche, manifestazioni durante l'iter di formazione ed approvazione.

Vi hanno contribuito anche  settecentomila lavoratori-studenti antesignani, che negli anni '60 si sono battuti per ottenere dalla scuola superiore e dall'università orari confacenti e attenzione particolare al rapporto scuola-lavoro, non contingente ma permanente, nel quadro dell'aggiornamento e della formazione continua.

Questa loro esperienza è stata compendiata nel libro “I fuorilegge della Scuola” edito dalla Provincia di Torino ed inviato alla ministra Stefania Giannini in data 29 ottobre 2014.

È possibile, probabile, auspicabile che se ne discuta ancora e lo si faccia per applicarla e migliorarla se ed ove occorra in corso d'opera, utilizzando intelligenza, esperienza, imprenditività e voglia di fare bene di quanti vi hanno mano. Anche per messe a punto sulla base di quanto potrà scaturire nel praticarla.

Una scuola per vivere e operare meglio tutti, in un mondo nel quale conterà sempre di più la capacità di pensare e fare in relazione alle situazioni in cui ci si verrà a trovare tenendo conto dei desideri, sensibilità ed attitudini di ogni persona.

Riconoscendo l'impegno ed il merito ovunque si manifestino, per la riuscita della straordinaria impresa di dotare tutti del necessario per realizzarsi nel corso della propria esistenza.

Sviluppando una società di qualità potenzialmente illimitata

Perché la vita si nutra di stimoli e voglie nel suo intero divenire: Non certo un  Eden senza contraddizioni, ma una moltitudine di soggettività capace di fare interagire l'unicum di ciascuno suscitandone la migliore espressione, gratificandosi a farlo.

Nella consapevolezza che è la strada giusta e sostenibile umanamente ed eco-ambientalmente, perché consente a tutti di beneficiare equamente della ricchezza prodotta dal lavoro comune in armonia con le leggi che governano il riprodursi delle risorse naturali per il vivere civile e di qualità di miliardi di persone, quante ne potrà ospitare nostra madre Terra bene accudita.

A tutto questo la scuola riformata certo non s'oppone.

Fare in modo che giovi dipende in buona misura dagli attori più direttamente coinvolti: discenti, docenti, famiglie e quanti vi operano a vario titolo.

Per quanto sa e può nessuno si chiami comunque fuori.

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