Fino a 70 anni fa l'Europa era un coacervo di Stati e di Popoli che si facevano la guerra con i drammatici disastri a tutti noti ed ancora testimoniati da una generazione della quale vivono ormai non numerosi superstiti.
Poi una sorta di miracolo, prima di pochi poi di più che pensarono, memori, di potere fare delle cose insieme e non contro. Così via fino ad arrivare a 28 Stati con frontiere aperte a all'euro moneta unica.
Con tutte le differenze che permangono e sta a noi utilizzare come opportunità che aiutano e non come intoppi o impedimenti da rimuovere prima di potere precedere.
E ci riusciremo se attingeremo a quanto ci accumuna e ci ha permesso di arrivare fino a qui: libertà, democrazia, tolleranza, solidarietà.
Ci mettono alla prova le difficili circostanze che sta vivendo la Grecia, che vanno assunte come sfida da affrontare insieme per ritrovarci fieri di averla superata.
Del resto le guerre che stanno dilaniando parti più povere del mondo costano ad oggi 14 mila miliardi di dollari, con milioni di morti, invalidi, sofferenze umane inenarrabili e moltitudini di fuggiaschi raminghi per salvarsi la vita.
Quindi è necessario e possibile per l'Europa trovare la strada che permetta al popolo greco ed i particolare alle sue generazioni più giovani di farsi fisiologicamente carico degli orrori (dittatura militare), errori e ritardi del passato e porvi rimedio onorando gli impegni assunti, con la disponibilità degli Stati dell'Unione concretamente solidali nei suoi confronti.
Si diventa l'Europa che vogliamo operando così: solerti, giusti, rispettosi, riconoscenti.
Rassicurando tutti che l'Europa è già adesso una realtà che non lascia solo chi è in difficoltà; anzi evita che esse diventino impervie imparando nel contempo a saggiamente prevenirle.
Continuando a compiere passi importanti con la cessione di parti di sovranità dei singoli Stati per la costruzione di un continente federale che operi alla pari nel mondo globale multipolare.
Portatore di storia, cultura, umanesimo, sviluppo economico e voglia di fare in pace, cui attingere per sé ed offrire compartecipe.
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