6 mag 2014

Ma i denari per fare ciò sono finiti nelle tasche di pochi.

In Italia il problema centrale della crisi che pare avere allentato un po’ la sua presa, resta la mancanza di lavoro.
Per creare posti di lavoro durevoli occorrono ricerca e investimenti. Ma i denari per fare ciò sono finiti nelle tasche di pochi che preferiscono investirli in operazioni finanziarie anziché nell’economia reale.
In questo modo si spostano solo denari – ma che dico, numeri – da un conto all’altro; mentre per produrre ricchezza cioè valore aggiunto, occorre lavoro.
Fare tornare la finanza al suo ruolo di servizio delle attività economiche, cioè del lavoro, è quindi imperativo. Dimostrando che le convenienze di sistema nel medio periodo sono meglio del mordi e fuggi.
In Italia ci sono già molte cose belle e buone che invogliano ad intrattenere relazioni. Ad esse dobbiamo affiancare un moderno ed efficiente sistema di servizi: trasporti, giustizia, sicurezza, pubblica amministrazione, ricerca, professionalità, ed una soddisfacente qualità ambientale e di vita in generale.
Dimostrando così l’esistenza di condizioni complessivamente convenienti per investimenti di medio-lungo periodo.
Unitamente alla tassazione a livello europeo delle transazioni finanziarie.
Ma non è quello che stanno facendo il governo Renzi e la maggioranza che lo sostiene, tenendo aperta la porta ai contributi di quanti vogliono concorrere a determinare gli obiettivi che portino ai risultati condivisi che si desiderano?
Per fare ripartire il lavoro con accesso per le nuove generazioni ci sono già imprese i cui fattori della produzione hanno convenuto originali forme di dare-avere esercitabili in un quadro legislativo dato.
Il provvedimento per promuovere lavoro proposto dal ministro Poletti potrebbe assumere queste caratteristiche, consentendo aggiustamenti in corso d’opera sulla base degli esiti applicativi.
Con tutti gli attori che svolgono la loro parte, sindacati compresi, perché il concerto produca i risultati che ci si prefigge.
Reinnescando anche la mobilità sociale la cui carenza produce disuguaglianze economiche, perché soprattutto attraverso il lavoro è possibile dimostrare le personali capacità e vederle riconosciute.

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per il tuo commento. A presto.