1 lug 2014

Rosita.

Apprendo con malinconia dalla cronaca che Rosita, 16 anni, brillanti risultati scolastici, secondogenita di buona famiglia: papà professionista, mamma insegnante, un fratello, si è uccisa lasciandosi cadere dall’ultimo piano della scuola che frequentava a Forlì, accedendovi dalla scala antincendio essendo il plesso chiuso per fine anno scolastico.

I genitori avrebbero fatto cremare la salma senza celebrare il funerale.

Con scritti ed un filmato Rosita si lamenta di essere stata maltrattata dai genitori e chiede sia fatta giustizia.

La magistratura se ne occupa, certamente con la sensibilità che il caso richiede.

Rosita aveva all’incirca l’età di miei nipoti, cui guardo con malcelata trepidazione di nonno.

Da padre ho seguito in particolare i nostri figli a scuola, attraverso gli allora organi di rappresentanza; mentre la mamma curava gli adempimenti scolastici e l’utilizzo del loro tempo libero.

Il dolore per la morte di una giovane che decide di farla finita è indicibile, specie per mamma e papà.

I motivi che inducono a tanto forse sono imperscrutabili.

Eppure è necessario, indispensabile capire il possibile per imparare e non ripetere gli errori.

Nel presupposto che tutti i genitori sono in grado di allevare i loro cuccioli fino all’età dell’autosufficienza, certo aiutati dalla scuola e da altri servizi.

Intanto ascoltandoli con attenzione e cura, interloquendo; se parlano poco cercando di capirli da come si comportano.

Sanzionando quanto si ritiene non vada bene solo dopo avere esperito invano ogni tentativo per rimediarvi d’intesa.

Tenendo debito conto delle propensioni personali esplicite o comunque manifeste; assecondando e valorizzando il meglio su cui si conviene: in particolare la disponibilità - capacità ad assumersi responsabilità.

Considerando che si impara più dagli errori che dalle cose fatte bene, lasciare aperta questa possibilità specialmente nell’età in cui i giovani si cimentano per emanciparsi dalla tutela dei genitori o da chi per essi.

È importante che i giovani abbiano la possibilità di confrontarsi con le realtà in cui vivono per trarvi liberamente quanto loro serve, comprese le risposte agli interrogativi suscitati dalla loro prorompente vitalità.

Occasioni non fungibili con internet od altre pur importanti fonti di informazione cui essi possono accedere.

Si tratta di cenni, frutto di esperienze anche impegnative attraverso le quali un po’ tutti siamo passati.

Se possono giovare ancora per l’oggi sarà valsa la pena avere fatto i sacrifici occorsi per realizzarle.

 

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