6 ott 2014

Aborigeni.

Non voletemene ma si tratta del risarcimento ad un mio consanguineo con il quale è aperta una “querelle” circa gli stili di vita degli aborigeni, che egli addita come esempio cui rifarsi ancora oggi mentr’io li ritengo superati, semmai una testimonianza importante del passato quando sulla terra c’erano poche centinaia di milioni di abitanti , a fronte dei 7 miliardi attuali.

Mentre Sergej Yastrzhembskiy, regista russo già portavoce di Putin e paladino delle tribù in pericolo di estinzione che da anni gira il mondo fotografando queste popolazioni e sulle quali ha già scritto anche due libri, la pensa così.

“l’Africa è il continente che amo di più [….]. Qui c’è la rarissima possibilità di guardare la preistoria delle nostre abitudini e capire come si viveva nell’antichità. Basta dare un’occhiata a come vivono oggi i boscimani o i pigmei. Si possono osservare “in originale“ le fedi nate all’alba della civiltà, prima delle confessioni monoteiste. Sono credenze animistiche fatte di feticci e vodoo. Tutte queste ricchezze stanno per scomparire sotto la micidiale pressione del tempo e della globalizzazione.

Noi civilizzati avremmo molto da imparare da quei popoli. Parlo prima di tutto del loro contatto con la natura di cui si considerano parte integrante e la tutelano. È degna di lode anche la loro capacità di assicurarsi “il pane quotidiano” in condizioni climatiche spesso estreme, servendosi solo di mezzi di lavoro e di caccia che ci paiono tanto arcaici. Inoltre mi ispira un enorme rispetto il loro minimalismo nel consumare soltanto ciò che è strettamente necessario per vivere, e il loro senso di solidarietà con tutti i membri della comunità e il loro modo di educare i figli”. Che preparano ad una vita non facile con pratiche di iniziazione definite da regole non scritte, e prove che provocano anche shock fisici e psicologici.

Sobrietà, coesistenza con la natura rispettando la preminenza dell’insieme, educazione dei figli, relazionata alle odierne condizioni di vita, sono gli insegnamenti che mantengono intatta la loro validità ed a cui possiamo rifarci per tenere in ordine nostra madre Terra e quanto vi esiste, per tramandarla in condizioni accettabili a figli, nipoti e posteri.

 

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