24 mar 2020

Il quotidiano di ciascuno è quello che è.

Stiamo capendo bene che “nessuno è nato imparato” ma se si continua a non imparare si resta indietro nelle cose della vita.

Viviamo in un contesto cosmico infinito insieme ad una moltitudine di altre specie, batteri e virus a profusione compresi, in un equilibrio dato che siamo chiamati a rispettare.

Il quotidiano di ciascuno è quello che è.

Possiamo incrociare il Papa claudicante e pensieroso a passeggio per Roma con soste ad impetrare l'aiuto del Padre.

Oppure alle prescritte distanze di un metro tra ognuno di loro alcuni giovani fumano qualcosa di piacevole mentre le loro ombre s'allungano nell'incipiente silenzioso annottare.

Piuttosto di rimbrotti aiuti reciproci a fare meglio le cose ed evitare la consunzione da preoccupazione.

Dovrebbe trovare il suo equilibrio anche il giovane e baldo Simplicio che preso dalla fregola gli basta catalogare le persone simpatiche e antipatiche a lui per sentirsi a posto.

Curarsi tutti al meglio per farcela; sommo rispetto, riguardo attenzione per quanti pongono a disposizione tempo, competenze, saperi: Etica e deontologia sono una garanzia per tutti.

La sera del 10 marzo scorso Angela Merkel ha parlato alla Germania da leader umano e politico qual è ed ha concluso: prendetevi cura di voi stessi e dei vostri cari e la Germania farà di tutto per aiutarvi in questa vicenda che non ha eguali dalla fine della Seconda guerra mondiale, allargando lo sguardo fecondo ai Continenti.

Solo l’uno per cento (1/100) dell'acqua esistente sulla Terra è naturalmente potabile ed è sempre la stessa. Averne cura è priorità assoluta.

Donald Trump ha stanziato una quantità enorme di dollari per illudersi di tenere al riparo gli statunitensi dal coronavirus senza considerare che esso non conosce confini. Quindi dovrà tornare sui propri passi ed aggiungervi solidarietà, giustizia, umanità, amicizia, fiducia stima e qualcos'altro allargando generosamente lo sguardo fuori dagli Stati Uniti perché il tutto funzioni.

Al nostro sistema immunitario piacciono le coccole e le cose belle, buone, piacevoli; ricordiamoci di somministragliele con dovizia.

 

16 mar 2020

Affacciati alle finestre del Mondo.

In questi giorni chiusi in casa e costretti dal coronavirus a fare le cose “in remoto” cioè stando al di fuori di normali contesti lavorativi e nelle circostanze che ci portano fuori casa tenere almeno un metro da ogni umano che s'incontra, non siamo per buona sorte impediti di pensare, riflettere, divagare, immaginare, sognare.

E farlo tenendo conto del coronavirus che questo ci “costringe” a fare per ammalarci di meno: meno rapporti possibili con altre persone che rappresentano normalmente l'essenza del nostro modo di vivere.

Alla ricerca di una “normalità” altra con un virus sconosciuto ma che sappiamo pandemico dalla Organizzazione Mondiale della Sanità, cioè già presente su tutta la Terra.

Un virus pravo che non conosce confini e in pochissimo tempo s'è fatto sentire in ogni anfratto della nostra benedetta Madre Terra.

Quando ne sapremo a sufficienza realizzeremo ed utilizzeremo il vaccino (tra parecchi mesi), nel frattempo dobbiamo arrangiarci a contenerlo con quello che abbiamo di macchinari e farmaci. Tenendo conto che aggredisce i nostri polmoni.

Attrezzandoci mondialmente per uno sviluppo nuovo che poggi su modi di produzione e stili di vita giusti e coerenti che privilegino la qualità della vita e del prodotto.

Straconvinti che il male arriva di soppiatto, quasi all'insaputa mentre il bene ha bisogno del contributo di tutti per prendere corpo, affermarsi, prevalere.

Agendo come se già adesso il Mondo fosse una confederazione di tutti i circa 200 Stati di cui è costituito e che il destino ha posto di fronte ad un problema comune mai presentatosi prima.

Che per essere risolto richiede il contributo di tutti i 7 miliardi di quanti siamo.

Magari partendo da modesti ma significativi esempi come l'applauso a  mezzogiorno del 14 marzo scorso affacciati alle finestre del Mondo per ringraziare tutte le Persone ed il Personale dei vari servizi che rende possibile il miracolo cui stiamo partecipando.

11 mar 2020

Nessuno sia o si senta trascurato.

Non fare agli altri quello che non vorresti  fosse fatto a te.

Vivere significa fare prevalere il bene sul male tutti i giorni anche di poco.

Tutti siamo in grado di fare questo a partire da quello che ciascuno è e fa.

Il genere umano nel suo divenire storico ha acquisito caratteri di socialità istintivi e ragionati che lo contraddistinguono da ogni altra specie vivente.

Arriva il coronavirus una minaccia finora sconosciuta che ha come scopo infettare e propagarsi e utilizza quello che la specie umana ama: parlarsi, stringersi la mano, abbracciarsi, baciarsi e altro più intimo e personale.

Siamo giunti a capire questo e questo bisogna fare: peccare di omissione di umanità per redimersi da una presenza antiumana che di più non si potrebbe!

Si dice che è già capitato abbastanza recentemente e  passerà: allo stato si tratterebbe di contenere i danni il più possibile.

Ma questo virus ci aggredisce in modo nuovo, più sofisticato ed implicante che non ammette banalizzazioni e trascuratezze, ma richiede la messa in campo di tutte le intelligenze ed i saperi di cui disponiamo per controbatterlo e la volontà ferma che nessuno sia o si senta trascurato.

Facendo le dovute proporzioni la situazione ha a che fare con il ricatto del Diavolo verso Cristo che dopo averlo trasportato su un'alta cima ed avendogli fatto osservare il vasto intorno glielo offre purché si sottometta e lo adori.

Cristo l'ha trattato per come si meritava, fino ad offrirsi olocausto in croce per dare nuova vita a tutta l'Umanità.

A noi non si chiede di arrivare a tanto.

 

2 mar 2020

Coronavirus.

Dirò quanto m’è parso di capire del coronavirus e di quanto gli gira intorno nel Mondo globale dove il battito d’ali di farfalla può generare tsunami agli antipodi.

Non si sa ancora bene come ma all’inizio del 2020 in una città di parecchi milioni di abitanti della Repubblica Popolare Cinese si è manifestato un virus sconosciuto, una sorta di nuova influenza, subdolo nel presentarsi e trasmettersi da persona a persona.

Ad oggi se ne conoscono alcune caratteristiche ed i Centri di Ricerca lavorano per saperne di più e predisporre quanto serve per contrastarlo e ridurre il pericolo che porti alla morte di quanti si ammalano. Attualmente il tasso di mortalità è circa dello 0,7%: ogni 100 persone ammalate meno di una muore.

Finora si è accertata la presenza del virus in quattro continenti: Asia, America, Africa, Europa.

Paradossalmente i pericoli maggiori oggi sono dovuti alle incertezze che portano a comportamenti emotivi, mentre è necessario che ciascuno utilizzi prudenza e norme igieniche elementari ad hoc impartite da quanti compete, per contribuire al contenimento del fenomeno e della sua pericolosità.

In questo senso l’Italia sta facendo le cose bene e il Ministro della Salute, Roberto Speranza, si è dimostrato all’altezza, insieme a quanti sono istituzionalmente chiamati ad occuparsene.

Appena si avverte la tendenza alla riduzione delle persone infette si può tornare gradualmente alla normalità con giovamento complessivo, economia compresa; e qualità della vita già una sorta di farmaco in sé.

Se poi arrivasse il vaccino si trasformerebbe il pericolo nell’opportunità di imparare come ci si deve comportare in tutti i casi di importanti problemi globali.

In un Mondo considerato nella sua sostanziale unitarietà, in cui le differenze sono una ricchezza perché sollecitano l’espressione del meglio di ciascuno per trovare le giuste soluzioni per tutti.