27 dic 2011
Elezioni amministrative astigiane 2012
parlamentare, prontamente rintuzzato dal Presidente della Repubblica,
il centrosinistra risponde concretamente con più partecipazione
democratica, invitando i cittadini di Asti alle primarie del 22
gennaio prossimo, per scegliere il candidato sindaco della Città nelle
elezioni che si terranno nella primavera del 2012.
I concorrenti alle elezioni primarie sono Fabrizio Brignolo indicato
dal Partito Democratico, Anna Bosia dalla lista Uniti per Asti,
Alberto Pasta dall'IdV, Massimo Campaner da SEL.
Al voto possono partecipare tutti i cittadini in possesso della
tessera elettorale. La dislocazione dei seggi in cui si voterà sarà
comunicata in tempo utile.
La persona che otterrà il maggior numero di voti sarà il candidato
sindaco di Asti per la coalizione di centrosinistra.
Da tempo i concorrenti si confrontano con i cittadini sui problemi
della città, le possibili soluzioni e le relative priorità.
Con il voto alle primarie i cittadini influiscono direttamente sulla
scelta del candidato e sulla formazione del programma con il quale
egli si presenterà per essere eletto sindaco.
Le primarie non sono obbligatorie, perciò i partiti e/o le coalizioni
che le scelgono avvicinano la politica ai cittadini affinché alle
decisioni che riguardano tutti possano partecipare quanti lo desiderano.
Queste primarie hanno poi un'importanza particolare perché il Comune
avrà parte non da poco nell'equa distribuzione del peso della crisi in
corso e sui passi da compiere perché la ripresa si basi sul lavoro e
sull'economia, con al centro la qualità della vita delle persone, la
salubrità e la sicurezza del territorio e dell'ambiente, la tutela
dell'agricoltura, la cultura, il sapere e il saper fare. Con la
finanza che amministri i proventi frutto del lavoro di tutti, a
sostegno di iniziative serie e congruenti.
Andare a votare rafforza questi principi e contribuisce alla loro
affermazione.
22 dic 2011
Respiro del Mondo
Diciamocela tutta. Dalla crisi se ne esce solo in avanti con più qualità. E per e con questa lavorare e fare più Pil per vivere meglio, pagare man mano i debiti, diminuire le differenze tra chi ha molto e chi ha poco, praticare stili di vita più sobrii. Dare tutti il meglio e riconoscerselo.
Nessun esperto sa, o può o vuole dire di più. Ma ciascuno di noi nel suo piccolo sa cosa serve fare o non fare per raggiungere l’obiettivo e trarre da questa esperienza una ulteriore lezione; utilizzandola per fare un passo avanti nel modo di vivere personale e collettivo.
Alcuni esempi.
- Fare in modo che ogni persona possa dare quello che sa e ricevere quanto le occorre per vivere dignitosamente;
- Prestarsi solidarietà e aiuto reciproco perché ognuno possa esprimere il meglio di sé;
- La fiducia tra persone è utile per intrattenere rapporti sani, duraturi, efficaci, soddisfacenti; essa va curata, alimentata, sviluppata; può cambiare in meglio il corso degli eventi;
- La competizione deve servire per far emergere i talenti e non per prevalere comunque;
- Siamo strettamente connessi, al punto che se si muove una foglia fuori posto in Australia può generare uno tsunami a Gibilterra;
- Gli abitanti di realtà “Patrimonio dell’Umanità” secondo l’Unesco, hanno lo stesso interesse a contenere l’aumento medio della temperatura sulla Terra entro i due gradi centigradi (
- Il vissuto delle persone, cioè la loro vita, è elemento importante per valutarne credibilità e affidabilità;
- Siccome la crisi è di sistema, cioè generata da comportamenti sbagliati di una pluralità di persone operanti in molteplici situazioni, per uscirne bene bisogna capire quali sono e correggerli;
- Si tratta di un diffuso lavorio democratico, che farà emergere leader coerenti con gli obiettivi che ci si dà e le modalità per raggiungerli, capaci di portarlo a sintesi risolutive in situazioni specifiche; che serviranno anche d’esempio laddove si sta ancora ricercando;
- Porsi in sintonia con il respiro del Mondo, così unici come siamo, ed interagire con gli altri, fa scaturire contributi originali che nessuno può offrire in nostra vece, dando compiutezza agli esiti del lavoro comune.
Pensarci non costa. Correggere, migliorare, aggiungere si può. Provarci nel nostro quotidiano operare è possibile. Dai risultati si vedrà se è conveniente e giovevole.
21 dic 2011
Speciale elezioni amministrative astigiane 2012
Una simpatica signora astigiana del tempo andato, esortava, ad iniziare la campagna elettorale successiva, il giorno dopo le elezioni appena concluse. Come dire che la campagna elettorale era nelle cose che si fanno tutti i giorni, con accentuazioni e finalizzazioni particolari in corrispondenza delle elezioni, complice l’acuirsi dell’attenzione dei cittadini per i problemi di interesse generale.
Alla selezione dei candidati provvedevano i partiti, in particolare nelle realtà più consistenti; altrove vi concorreva e/o suppliva la notorietà personale dei candidati, il cui vissuto personale e la professionalità erano significativi elementi di legittimazione.
Nel nostro tempo si vanno affermando le elezioni primarie di partito e/o di coalizione, per designare i candidati.
La prossima primavera si terranno ad Asti ed in molti comuni della provincia, le elezioni amministrative (sindaci e consiglieri comunali).
Per scegliere il proprio candidato sindaco di Asti, il centrosinistra ha indetto le primarie che si terranno il 22 gennaio prossimo; potranno parteciparvi tutti i cittadini in possesso della tessera elettorale. Vi concorrono le seguenti persone, indicate dai partiti o liste di provenienza:
Altre forze politiche e liste hanno già il candidato sindaco, individuato con modalità loro proprie: Mariangela Cotto (Noi per Asti), Giovanni Pensabene (Rifondazione), Gabriele Zangirolami (Movimento 5 stelle). Probabilmente se ne proporranno ancora.
Nelle primarie del 22 gennaio prossimo i cittadini potranno quindi indicare la persona che ritengono più adatta a rappresentare la coalizione di centrosinistra nelle elezioni del sindaco di Asti che si terranno nella primavera del 2012.
Le primarie rappresentano anche un’occasione importante per discutere della città e dei suoi problemi e di come i vari concorrenti sindaci intendono affrontarli. Tenendo anche conto della particolare, difficile situazione economico-finanziaria, del lavoro e delle attività produttive in cui ci troviamo; che richiederà al nuovo sindaco ed al consiglio comunale un di più di impegno, autorevolezza e capacità rispetto al passato.
Siccome poi ci sarà comunque bisogno della collaborazione di ulteriori intelligenze, competenze e disponibilità, le primarie contribuiscono a farle emergere così da poterne disporre all’occorrenza.
16 dic 2011
Russia, Siria, Duban
Decine di migliaia di persone sono scese in piazza a Mosca per chiedere legalità, chiarezza e provvedimenti contro il malaffare che alligna nella società. Si tratta di una protesta forte e civile che riguarda anche il partito di Putin, accusato di brogli nelle recenti elezioni della Duma (parlamento). Nonostante ciò, questo partito ha perso la maggioranza assoluta di cui disponeva. Ora per governare dovrà accordarsi con altre forze politiche, cedendo ad esse parte del potere che da tempo gestiva in solitudine.
Si è determinata quindi una situazione che, se non mette in discussione l’obiettivo si Putin di essere rieletto alla presidenza, lo costringe però a tenere conto del protagonismo dei cittadini e delle modalità con cui esso si manifesta: consapevole, coinvolgente, inclusivo e pacifico.
Siria.
Anche la più vasta comunità internazionale ha espresso forte riprovazione e minacciato restrizioni economiche nei confronti del governo.
Il Paese è percorso da scioperi e manifestazioni. Sono in atto scontri armati tra militari lealisti e disertori. Complessivamente si parla di migliaia di morti, di decine di migliaia di persone incarcerate, vittime di violenze o che non danno notizie di sé.
Sono particolarmente attivi i giovani che non intravedono alcun futuro degno. E’ verosimile che non demorderanno fino a quando le loro istanze non troveranno ascolto ed accettabile soddisfazione.
Ad oggi sono pochi a ritenere che Assad sia in grado di riprendere il controllo della situazione e garantire l’incolumità dei cittadini e il libero esercizio dei loro diritti.
Duban (Sud-Africa).
La perseverante determinazione della signora Maite Nkoana-Mashabane, ministro degli esteri del Sud-Africa, ha ottenuto il voto finale unanime della 17^ Conferenza delle Parti che hanno sottoscritto
Con questo voto tutti gli Stati del Mondo riconoscono praticamente che il cambiamento del clima esiste, che è grave e va assolutamente contrastato. Essi si impegnano quindi a stipulare entro il 2015, un accordo con gli atti concreti da compiere a partire dal 2020. L’accordo vincolerà gli stati firmatari a contenere entro due gradi centigradi (2° C) l’aumento della temperatura sulla Terra rispetto all’era pre-industriale.
Fin d’ora ciascun Stato deve perciò organizzarsi in modo da rispettare gli impegni assunti e le scadenze indicate.
A tutti l’augurio che le prossime Festività siano occasione di pace, solidarietà, giustizia.
12 dic 2011
PIL
Per essere considerato un Paese affidabile, l’Italia dovrebbe avere il Pil (Prodotto interno lordo, cioè quanto si produce in Italia in un anno) in crescita tra l’uno e il due per cento. Con il bilancio dello Stato in pareggio, cioè entrate e uscite che si equivalgono. E’ una qualità di vita accettabile per tutti.
Attualmente abbiamo il Pil che non cresce; un disavanzo del bilancio annuale – cioè maggiori spese rispetto alle entrate – del 4% circa; una qualità di vita oggettivamente inadeguata per il 15, 20% degli abitanti (famiglie monoreddito, pensionati al minimo o con meno di mille euro al mese, famiglie con disabili e/o anziani a carico; cassintegrati e senza lavoro, in particolare giovani). Inoltre siamo indebitati per oltre 1850 miliardi pari al 120% del Pil. Su questo debito paghiamo interessi per 85 miliardi l’anno.
In passato ci siamo già trovati in situazione analoga e la cura adottata fu semplice e facilona: svalutazione della lira anche del 20% e oltre; quindi pagavano soprattutto i redditi da lavoro a causa del minor potere d’acquisto di paghe e pensioni, ed i risparmiatori con la svalutazione del capitale investito.
Un modo subdolo che molti stentavano a capire, pur subendone le pesanti conseguenze.
Con l’ingresso nell’Italia nell’euro (anno 2001), questa pratica disdicevole e socialmente iniqua non è più possibile. Dobbiamo quindi comprendere le cause di questo malessere e porvi rimedio; con modi e tempi che facciano salva l’irrinunciabile condizione, di poter vivere in modo degno per noi stessi e per realizzare quanto serve per mettere a posto le cose.
I miliardi di euro che occorrono per avviare e portare a regime le operazioni necessarie, devono essere reperiti con tagli di spese superflue e chiedendoli soprattutto a quanti ne posseggono assai, e possono darli senza nocumento per il loro tenore di vita e per l’attività svolta.
La prosecuzione è compito di tutti, rimboccandoci fin d’ora le maniche.
Elezioni amministrative astigiane 2012
Una serata ben riuscita quella del 5 dicembre scorso presso l’ex sala consiliare di Asti, organizzata dalla rivista “Culture”, rappresentata da Laurana Lajolo che ne ha anche curato lo svolgimento.
All’inizio Giampiero Vigna ha ricordato Giorgio Platone, assessore all’urbanistica nella sua giunta negli anni ’70, recentemente scomparso. Evidenziandone personalità, competenze e lungimiranza, generosamente dispensate a servizio dei cittadini e nell’interesse della città.
A seguire, i candidati sindaci alle elezioni di primavera sono intervenuti in successione secondo l’ordine alfabetico, rispondendo a numerose domande su argomenti di interesse della città, poste dai cittadini che gremivano la sala.
Ad oggi essi sono:
Si riportano alcuni degli argomenti trattati, con una sintesi delle risposte prevalenti:
- Emergenza casa: proposte per affrontarla e per rimuovere le cause che la determinano;
- Cultura: è essenziale per lo sviluppo ed è un proficuo investimento economico;
- Asti e i giovani: rendere attraente la città perché vi rimangano ed operino;
- Tangenziale sud – ovest (TSO): anche in versione ridotta (300 milioni)costa troppo;
- Servizi per persone e famiglie: sono irrinunciabili e rappresentano elemento di equità sociale;
- Macroarea TO, MI, GE: individuare il ruolo di Asti e redigere il nuovo Piano Regolatore con esso coerente;
- Mobilità: realizzarla con modalità salubri, torna l’idea di utilizzare l’anello ferroviario come metropolitana, garantire servizi ferroviari adeguati;
- Ruolo dei cittadini: iniziative di democrazia partecipata con il Comune reattivo e disponibile;
- Territorio: investire in sicurezza e prevenzione nei confronti di dissesti ed esondazioni;
- Centri commerciali: la città ne è ormai satura;
- Lavoro, imprese, ripresa: fermare l’emorragia, invertire il trend, con sindaco, comune, istituzioni ed enti vari a fare squadra;
- Parchi e sistema del verde: considerati risorsa vitale da curare e sviluppare;
- Riconoscimento Unesco come “patrimonio dell’umanità” di territori a vite e relative aziende: ritenuto obiettivo importante dal punto di vista economico e stimolo per migliorare la qualità del prodotto e del contesto ambientale.
L’idea che i problemi che ci stanno di fronte possano trovare idonea soluzione solo se si mobilitano intelligenze e volontà diffuse, ha trovato positivo riscontro nel corso della serata.
6 dic 2011
Lucio e Giorgio
Lucio Magri classe
Colto, brillante, appassionato, vitale, convincente; forse un po’ narciso. La politica come vita, a sinistra, comunista. Non c’era difficoltà con cui non si cimentasse, generoso e rigoroso: protagonista nella seconda metà del secolo scorso.
Viene ricordato soprattutto per aver fatto parte del gruppo dissidente nel Pci, poi espulso, che fondò “Il Manifesto”. Senza tentennamenti per la libertà e la democrazia con la politica; giustizia ed equità sociale secondo il principio: da ciascuno secondo le proprie possibilità, a ciascuno secondo i proprii bisogni. I partiti come supporto per realizzare questi obiettivi.
Gli dobbiamo tutti molto. L’accolga nel suo grembo la terra che ha amato.
Se n’è andato anche Giorgio Platone, illustre cittadino di Asti. Una vita per la scuola, assessore all’urbanistica in Comune negli anni ’70, poi consigliere. Fautore del Piano Regolatore lungimirante e di qualità, che ha disciplinato una fase importante di trasformazione della città; formatore del Personale per la sua applicazione.
Rigoroso nel maturare i propri convincimenti, paziente e determinato nel realizzarli. Integerrimo e di alto profilo il suo ruolo a servizio dei cittadini e del bene comune. Innata la propensione a coniugare competenza e politica, per realizzare migliori condizioni di vita per tutti a partire dai ceti più disagiati. Trovando a sinistra i partiti di riferimento – per lui il Pci – che incarnavano questi principi.
All’annuncio della sua scomparsa, dalla sala Pastrone del teatro Alfieri – gremita per un convegno sull’urbanistica – s’è levato spontaneo, un applauso memore e riconoscente.
2 dic 2011
Milan - Barcellona
La recente partita di calcio di Champions League Milan – Barcellona, vinta per
Il Barcellona.
Una squadra che gioca divertendosi e divertendo ed in questo modo arriva al goal, e spesso alla vittoria. Le caratteristiche personali dei giocatori, tutti bravi, sono poste in risalto dal tipo di gioco praticato, nel quale le diversità concorrono in modo armonico. Ne risulta un insieme complementare e coeso, nel quale ciascuno esprime il meglio di sé e aiuta gli altri a fare altrettanto, essendone aiutato a sua volta: in modo normale, naturale, come vita. Dentro c’è egoismo, altruismo, generosità e tant’altro, ma in dosi tali da determinare equilibrio, consapevolezza, senso di responsabilità e convergenza tra i destini personali e quelli comuni. Non vorrei farla troppo grossa: si tratta di un gioco e tale rimane. Ma l’impressione è che siamo di fronte ad un fenomeno al quale concorrono cultura, solidarietà, stili di vita e il convincimento che per stare bene insieme sia meglio, non solo giocare, ma anche vivere così.
Il Milan.
Ha tenuto botta. Ma con evidente fatica, soprattutto per comprendere le caratteristiche basilari dell’antagonista, la sua filosofia. E ne ha fatto una questione di agonismo e di amor proprio, mettendocela tutta e finendo stremato. Ogni giocatore ha dato il meglio dal punto di visto fisico e sportivo, ma in ognuno c’era dell’altro che non è stato utilizzato, con scapito per l’efficacia del lavoro svolto.
Forse l’allenatore l’ha capito, ma lì per lì non ha certo potuto sopperire all’evidente divario rispetto agli avversari, posti nella condizione di utilizzare appieno le risorse di cui ciascuno disponeva, per fare di ogni gesto un atto vitale.
Ad un certo punto della partita si è avuta la sensazione che gli spettatori si rendessero conto dell’inanità dell’impegno profuso dai rossoneri, non tanto per l’esito numerico della contesa, quanto per
30 nov 2011
Speciale elezioni amministrative astigiane 2012
Giunto al termine della legislatura il sindaco di Asti Galvagno ha spiegato agli studenti delle scuole superiori “come voglio far crescere Asti” (“La Stampa” 26.11.11). Loro hanno risposto che si tratta di parole ripetute, di sogni di carta, di progetti dispendiosi e che le priorità sono le persone diversamente abili in difficoltà, il lavoro che manca, i negozi che chiudono, l’assenza di futuro per i giovani.
Infatti dal sindaco uscente, che potrebbe ricandidarsi per un altro mandato, ci si attende il rendiconto delle cose fatte, dei problemi risolti, delle migliorie apportate alla città ed al livello di vita dei cittadini. Ed in base a ciò – e non a vaghe idee – poter valutare il suo operato.
I sindacati provinciali, Cgil, Cisl, Uil hanno dato vita ad una serie di iniziative con la presentazione di proposte per affrontare i maggiori problemi che affliggono cittadini, famiglie, imprese: adeguatezza e qualità degli interventi regionali sulla sanità e funzionamento dei servizi pubblici in generale, esenzioni per le fasce deboli; emergenza abitativa, lotta all’evasione ed equità fiscale, tagli ai costi della politica, misure concrete per il lavoro e
E’ auspicabile che questa proposta trovi convinto sostegno in occasione delle elezioni primarie, durante la campagna elettorale e nei programmi dei candidati.
Sempre in tema si segnala la ricerca della Fondazione Gianni Goria: Asti domani, idee per una economia della conoscenza, aprile 2011.
La ripresa del lavoro alla Way Assauto di Asti con la nuova proprietà cinese stenta a decollare. Per contribuire a farcela, la Provincia ed il Comune di Asti potrebbero affiancare esplicitamente e con determinazione i sindacati ed i lavoratori. Si tratterebbe di un eloquente e positivo segnale sulla loro disponibilità a fare squadra, per portare a buon fine questa operazione ed altre in cui si ritenesse utile il loro intervento.
28 nov 2011
Impegno generoso
Diciamocela tutta. In politica non c’è il partito giusto fatto su misura con cui operare, come nella vita non esiste bello e pronto il partner ideale con il quale fare le cose che ci piacciono. In entrambi i casi, al massimo, c’è qualcosa o qualcuno che si può prestare alla bisogna, ma serve impegno generoso per renderlo recettivo alle personali aspettative e realizzare obiettivi con modalità frutto di scelte comuni e condivise, in cui ciascuno esprime il meglio di sé per sé e per l’altro. Aggiungendo qualità alla nostra vita e contribuendo ad elevare quella degli altri, in particolare della/e persona/e con cui si vive ed opera.
Nel crogiuolo della quotidianità misuriamo però la differenza tra quanto c’è e quanto desideriamo. Ed a volte ci scoraggiamo e siamo tentati di stare alla finestra, aspettando che qualcuno riduca il gap, il divario. Poi ci convinciamo che questo risultato si può ottenere solo se ciascuno fa la propria parte.
Veniamo agli esempi concreti.
E’ ormai di tutta evidenza che il governo di centrodestra non ce la fa a dare le risposte che mancano per avviare l’uscita dalla crisi, dopo avere tamponato alla meno peggio l’emergenza. Occorrono quindi persone nuove per un nuovo governo, consapevole e convinto che possiamo farcela solo insieme, con equità e giustizia, lavoro e ripresa produttiva, innescando una emulazione virtuosa che orienti il Paese in questo senso. Bisogna fare presto, affinché il degrado in agguato non pregiudichi le buone possibilità di riuscita.
Asti si muove in vista delle elezioni comunali del prossimo anno. C’è bisogno di rinnovare l’aria e le motivazioni, affinché la città mantenga ciò che c’è e attragga nuove, moderne imprese e attività produttive, migliori la qualità dei servizi per sè e per un più vasto ambito territoriale; avvalendosi anche della presenza dell’università. Promuovendosi con continuità nazionalmente ed oltre, attivando le potenzialità di cui dispone.
In Provincia l’Amministrazione sembra aver assunto la crisi come alibi per mimetizzarsi e arrivare comunque al termine della legislatura, stanca ed incolore.
Entrambi gli Enti, a maggioranza di centrodestra, paiono contagiati dalle difficoltà del governo nazionale e dai suoi comportamenti, al punto da precludersi ogni operatività, pur alla loro portata, come il pronunciamento sulle difficoltà della sanità astigiana, ancorché non strettamente di istituto, cioè non d’obbligo.
I cittadini possono, debbono pretendere dai partiti che si prefiggono il cambio di passo, idee chiare, proposte fattibili e forza per realizzarle. I segni di ciò devono vedersi nella vita di tutti i giorni, con l’apertura al protagonismo dei cittadini, assumendone i punti di vista, le esigenze ed i bisogni e trasformandoli in proposte operative avanzate nelle sedi in cui si decide, istituzionali e non. Sostenendole con volontà e determinazione affinché abbiano successo.
22 nov 2011
Elezioni amministrative astigiane 2012
Questo è il primo numero di “speciale elezioni amministrative
Asti, poker di candidati alle primarie del centrosinistra al voto il 22 gennaio, ha titolato “La Stampa” dell’11 novembre scorso.
Essi sono:
Si nota l’assenza di nomi riconducibili alla Federazione della sinistra. Una risposta può essere che la politica è l’arte del possibile, che se è svolta incessantemente con serietà, lealtà ed avendo di mira l’interesse generale ed il bene comune, fa incontrare strada facendo quanti si riconoscono in questi valori.
Nessun segnale esplicito è finora giunto dal versante centrodestra circa la formazione della coalizione e le modalità con cui essa esprimerà il proprio candidato sindaco. L’impressione è che comunque qualcosa bolla in pentola; ma è difficile immaginare che utilizzi le primarie, rinunciando a calarlo dall’alto.
Per quanto riguarda la presenza di eventuali “outsider”, capaci di svolgere il ruolo di “terzo incomodo”, bisognerà forse attendere che si avvicini la campagna elettorale vera e propria.
La sfida è comunque aperta; l’auspicio è che si eleggano sindaci e consiglieri adatti a svolgere l’impegnativo compito di aiutare a superare le attuali grandi difficoltà. Distribuendo i sacrifici da fare a livello locale, con equità e giustizia sociale, promuovendo il lavoro e lo sviluppo sostenibile. Applicando i criteri dettati dall’art. 53 della Costituzione: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”.
18 nov 2011
Vacche magre
14 nov 2011
Badare a se stessi
7 nov 2011
Lavoro e Terra
3 nov 2011
Coraggio
28 ott 2011
Ciccia
27 ott 2011
Raffreddore o polmonite ?
“Autunno di tensioni. Industria, è emergenza. Centinaia di posti a rischio”. E’ il titolo dell’edizione di Asti e Provincia de “La Stampa” del 22 ottobre scorso. Paradigmatico della situazione che stiamo vivendo ormai da anni ad Asti e nell’Astigiano, acuita dalla crisi.
“In realtà l’Italia non ha il raffreddore, ha la polmonite, anche se continua a curarsi come se avesse il raffreddore” (Mario Deaglio, economista, stesso giornale). Diagnosi giusta e impietosa e cura sbagliata. E’ quindi necessario porvi rimedio senza indugiare oltre. Si tratta della priorità assoluta, altrimenti il malato rischia danni gravi. Conosciamo l’antibiotico appropriato che ci può trarre d’impiccio: anche se la guarigione richiederà tempo, così come
La nostra giovane democrazia stenta a capire come somministrare il farmaco e cerca soluzioni tra quelle che conosce; finora invano. Forse perché una soluzione bella e pronta non c’è e bisogna costruirla, rafforzando la democrazia, con la Costituzione, entrambe essenziali come non mai. Praticarle concretamente ci gioverà: apprenderemo, aumenterà la fiducia nelle nostre capacità, si rafforzerà il sistema immunitario, essenziale per evitare abusi; capiremo meglio ciò che è giusto e si deve fare.
Il governo di centrodestra ha nascosto l’aggravarsi della malattia, sperando di farla franca. Un risico assolutamente riprovevole con in ballo l’interesse generale ed il bene comune.
La politica ha svolto male i suoi compiti, la politica deve rimediare; con le istituzioni, cui abbiamo delegato una parte della nostra sovranità con il voto, parlamento e governo in primis. Chiedendo al parlamento di esprimere un governo capace, vista l’irrecuperabile inadeguatezza dell’attuale. In caso contrario sostituendoli entrambi con le elezioni anticipate.
Con i cittadini a stare con il fiato sul collo della politica, pungolando, proponendo, controllando. Un di più per colmare il divario tra quanto c’è e quanto occorre. Un’azione corale, un idem sentire, per uscire dalle strette in cui ci troviamo e costruire una normalità altra, più vicina alle speranze, agli ideali, ai sogni di ciascuno e di tutti.
25 ott 2011
Affidabilità etica
M’è venuta così, stimolato dai ragionamenti del giovane teologo Vito Mancuso a “Ballarò” (raitre 18.10.2011) e dall’articolo di Diego Novelli (“la Repubblica” 12.10.2011) sulla figura umana, pastorale, di studioso e sull’insegnamento del cardinale Michele Pellegrino, arcivescovo di Torino dal 1965 al 1977, recentemente commemorato nel venticinquesimo anniversario della sua morte.
“Per una valutazione etica dei comportamenti umani si verifichi la corrispondenza sostanziale tra ciò che si dice e ciò che si fa. Le eventuali discrepanze segnalano un deficit etico direttamente proporzionale (cioè, maggiore è la differenza tra il dire e il fare, maggiore è il deficit, la carenza, l’inaffidabilità etica)”.
21 ott 2011
Senza vincolo di mandato
La crisi in corso riguarda tutto l’occidente ma colpisce in particolare i Paesi indebitati, con l’economia sottotono, il lavoro che manca, politicamente non coesi, indeboliti. L’Italia è tra questi. Da qui le scorrerie della speculazione finanziaria ed anche la violenza ed il malaffare. L’interesse particolare prevale su quello generale.
Il governo che ci ha portati fin qui non ce la fa a porvi rimedio.
E’ convinzione largamente prevalente che occorra cambiarlo presto. La sede per farlo è il parlamento; i singoli parlamentari che operano senza vincolo di mandato (art. 67 Costituzione) sono determinanti: finora hanno prevalso egoismi spiccioli, il mercimonio. Ma non può durare perché la posta in gioco è troppo alta. Prima di andare al voto bisogna cambiare l’attuale legge elettorale “porcellum” per non perpetuare l’andazzo.
Occorre quindi una vasta intesa tra le forze politiche con questo obiettivo ed inoltre:
- frenare la crisi;
- aiutare chi fa bene: lavoro, economia, avvio dello sviluppo che punti sulla qualità; sicurezza e tutela ambientale, promozione di quanto di bello e buono abbiamo e siamo capaci di produrre, una politica solidale che lasci nessuno in balia degli eventi, siano persone, famiglie oppure imprese.
Fare questo si può. Lo hanno dimostrato le ultime elezioni amministrative a Milano, Napoli, Cagliari e in altre realtà; i 27 milioni di elettori al referendum sull’acqua pubblica, no al nucleare, no al “legittimo impedimento”; la recente raccolta di firme – oltre un milione e duecento mila – in poco più di un mese per l’abrogazione del “porcellum”.
In ogni atto di ciascuno, a partire da noi stessi, deve riconoscersi la coerenza con gli obiettivi che ci si dà e le modalità e l’impegno per realizzarli. Una sorta di virtuosa “catena di Sant’Antonio” com’è stato per realizzare i successi dianzi accennati. Un cantiere aperto alla partecipazione, con la certezza che gli apporti di ognuno si tradurranno in solidarietà, sicurezza e sviluppo a beneficio di tutti. Un investimento sulla capacità di far bene come sistema Paese, che riaprirà prospettive, specialmente per le giovani generazioni, frustrate nella loro naturale propensione di lavorare per cambiare lo stato di cose in cui non si riconoscono.
A questa semplice logica deve ispirarsi anche il lavoro già avviato ad Asti ed in altre realtà, in vista delle elezioni amministrative di primavera.
Considerando linfa vitale per la democrazia la crescita di una nuova classe dirigente che si formi nel crogiuolo della vita quotidiana, mettendosi in gioco col sapere di cui dispone e imparando continuamente nel confronto e nel lavoro per la soluzione dei problemi comuni.
17 ott 2011
Riconoscimenti
L’Africa al femminile ha ricevuto il Nobel per la Pace ex equo in tre: Ellen Johnson Sirleaf, settantadue anni, presidentessa della Liberia; Leymah Roberta Gbowee, trentanove anni, operatrice sociale liberiana; Tawakkul Karman, trentadue anni giornalista yemenita.
Nel continente culla dell’umanità, attualmente un concentrato dei problemi del mondo, c’è anche quanto serve per affrontarli e risolverli. La pace, presupposto essenziale per potervi porre mano, vede le donne protagoniste nel lavoro in corso per costruirla e svilupparla. Concrete e caparbie, esse operano secondo principi semplici ed efficaci: sviluppo sostenibile nel rispetto di madre terra, solidarietà a tutti i livelli, equo e giusto accesso attraverso il lavoro ai beni essenziali, perché tutti possano vivere dignitosamente. Principi adottabili da chiunque lo voglia, nella normalità della vita quotidiana. Per diventare costruttori di pace nel mondo globale, con le insignite a fare da battistrada.
Gramellini nel suo “Buongiorno” (“La Stampa” 8 ottobre scorso) afferma che Steve Jobs “era un genio e non un santo” e del suo discorso all’università di Stanford cita l’affermazione bella e tremenda: “la morte è la migliore invenzione della vita”. Di seguito accenna poi “all’omicidio del capitalismo perpetrato da certa finanza” che “neppure Obama è stato capace di fermare”, mentre “Jobs invece c’è riuscito”.
Secondo me Jobs ha fatto di più e meglio. Ha cioè dimostrato che il mercato globale può essere orientato al soddisfacimento di bisogni ed esigenze nuove, attraverso la collaborazione competitiva, per produrre qualità ed opportunità diffuse. Condizioni necessarie per la realizzazione di sé per sé ed a vantaggio della società nel suo insieme.
Deposito Locomotive di Torino Smistamento
Domenica mattina 9 ottobre scorso, Trenitalia ha celebrato il centenario del Deposito Locomotive di Torino Smistamento di Via Chisola, alla presenza di molti cittadini, ferrovieri in servizio ed in pensione, dirigenti regionali, rappresentanti della città di Torino, della Provincia e della Circoscrizione; nonché di associazioni e gruppi di volontariato che gestiscono musei ferroviari ed altre realtà che si occupano di mobilità su ferro.
A fare gli onori di casa il responsabile dell’Impianto dottor Giuseppe Mola con i suoi collaboratori.
Sobrie e di qualità:
- l’esposizione di mezzi storici ferroviari;
- la mostra fotografica e delle divise d’epoca;
- l’esposizioni di modellini e diorami ferroviari.
Apprezzata la navetta con motrice a vapore tra Porta Nuova e il Deposito.
Originale l’entrata in scena di un imponente locomotore d’epoca al termine della cerimonia.
Un fiore per ogni ferroviere caduto, ricordato con apposita targhetta lungo il viale alberato di accesso all’Impianto.
Presente il labaro dell’Associazione Mutilati ed Invalidi.
E’ stata annunciata la costruzione di moderne strutture, che ospiteranno strumenti ed attrezzature avanzate per mantenere in efficienza il nuovo materiale rotabile.
Rimarcata la professionalità e il senso del dovere di generazioni di lavoratori che con la loro opera hanno fatto grandi le Ferrovie dello Stato e l’Italia, contribuendo nella Resistenza a salvare dignità e onore del Paese e – successivamente – alla ricostruzione post-bellica.
Nei due giorni di “Porte Aperte” l’Impianto è stato visitato da un rilevante numero di persone, molti i giovani. Tutti si sono potuti rendere conto della complessità del lavoro che vi si svolge e dell’attenzione e cura che si prestano per garantire elevati standard di sicurezza e qualità per utenti ed addetti.
Le strutture di cemento armato presenti nell’Impianto costituiscono reperti di archeologia industriale, sia per l’architettura che per le modalità realizzative, perché all’epoca l’uso di questo materiale era agli albori.