Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te.
Vivere significa fare prevalere il bene sul male tutti i giorni anche di poco.
Tutti siamo in grado di fare questo a partire da quello che ciascuno è e fa.
Il genere umano nel suo divenire storico ha acquisito caratteri di socialità istintivi e ragionati che lo contraddistinguono da ogni altra specie vivente.
Arriva il coronavirus una minaccia finora sconosciuta che ha come scopo infettare e propagarsi e utilizza quello che la specie umana ama: parlarsi, stringersi la mano, abbracciarsi, baciarsi e altro più intimo e personale.
Siamo giunti a capire questo e questo bisogna fare: peccare di omissione di umanità per redimersi da una presenza antiumana che di più non si potrebbe!
Si dice che è già capitato abbastanza recentemente e passerà: allo stato si tratterebbe di contenere i danni il più possibile.
Ma questo virus ci aggredisce in modo nuovo, più sofisticato ed implicante che non ammette banalizzazioni e trascuratezze, ma richiede la messa in campo di tutte le intelligenze ed i saperi di cui disponiamo per controbatterlo e la volontà ferma che nessuno sia o si senta trascurato.
Facendo le dovute proporzioni la situazione ha a che fare con il ricatto del Diavolo verso Cristo che dopo averlo trasportato su un'alta cima ed avendogli fatto osservare il vasto intorno glielo offre purché si sottometta e lo adori.
Cristo l'ha trattato per come si meritava, fino ad offrirsi olocausto in croce per dare nuova vita a tutta l'Umanità.
A noi non si chiede di arrivare a tanto.
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