26 set 2018

Quest'idea balzana.

Da oggi nello scrivere questa paginetta adotto le seguenti modalità: citando i titolari di cariche o funzioni pubbliche istituzionali e non, eletti o designati con nome e cognome per esteso se operano “con disciplina ed onore” come dispone l'art. 54 della Costituzione; con le sole iniziali se appena sufficienti; indicando solo le cariche se inadeguati.

M'è venuta quest'idea balzana sentendo e leggendo che alcuni di loro si sono organizzati in modo tale da rendere comunque vantaggioso per sé qualsiasi cosa purché se ne parli. Non importano gli eventuali giudizi espressi perché essi rilanciano ad una scala scientificamente studiata, edulcorandoli o peggio se del caso, in modo che facciano breccia verso i destinatari: popolo, elettori, gente, cioè noi. Che amiamo sentirci dire quanto ci va lì per lì senza pensarci tanto.

Raggiungendo e coinvolgendo un numero di persone di gran lunga superiore alla carta stampata, cui s'aggiungono i vantaggi della interazione, concisione e immediatezza.

Una comunicazione moderna, leggera, che si presta ad influenzare. Perché mentre disponiamo di tempo mai avuto in passato, andiamo patologicamente sempre più di fretta rischiando di finire irreggimentati a nostra insaputa.

Al punto che ancora recentemente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha  voluto definire l'informazione seria ed i mezzi utilizzati linfa vitale per la nostra democrazia, esortando a salvaguardarla.

Intanto operando con buon senso e retta intenzione, con onestà, serietà, solidarietà, giustizia da buoni padri e madri di famiglia; valori che permeano la Costituzione e caratterizzano il fare concreto quotidiano della maggioranza degli italiani.

Scopriremo così che le funzioni senza nomi accanto saranno poche e che tacendoli aiutiamo i reprobi a comprendere che la strada giusta, il futuro, è operare perché ogni persona possa essere sé stessa al meglio, un unicum, irripetibile.

Consapevole e fiera di fare la sua parte nel coro polifonico del Mondo globale. 

 

23 set 2018

Con disciplina ed onore.

Questa uscita (speciale) per relazionare tra loro tre fatti concomitanti che possono avere in serbo cose buone ed utili.

La vignetta di Altan in prima pagina de "la Repubblica" del 22.9 scorso in cui c'è un uomo in piedi con giacca e cravatta d'ordinanza, un tovagliolo piegato sul braccio sinistro, che dice: “Se avete creduto alle promesse, vuol dire che erano credibili”. Suppongo si tratti di chi è nell'impossibilità di mantenere fede alle promesse cui è ricorso per ottenere consensi e voti, ed esprime incongruenze a ripetizione per dilazionare la resa dei conti, ledendo gravemente il principio di comportarsi “con disciplina ed onore” nello svolgimento di funzioni pubbliche, contenuto nell'art.54 della Costituzione.

Elsa Fornero, piemontese, canavesana, capace, convincente, perseverante, affidabile, docente universitaria di economia, è autrice della riforma delle pensioni che porta il suo nome durante la sua partecipazione come ministro al governo Monti, voluto da Giorgio Napoletano Presidente della Repubblica per evitare il fallimento del Paese sull'orlo del quale l'aveva portata l'ultimo governo Berlusconi.

La si ricorda in televisione piangente, affranta per dovere pesare sui pensionati non trovando strade più eque per distribuire i sacrifici. È tuttora coraggiosamente disponibile a spiegare perché e percome la riforma fosse indispensabile per salvare il Paese.

È stata ancora recentemente a La7 "8 e mezzo" con Lilly Gruber collaborativa nell'individuare parti della legge suscettibili di miglioramenti sulla base dell'esperienza applicativa ed in un contesto non più così drammatico come allora.

Ad essa va riconosciuto di essersi comportata "con disciplina ed onore" e di mantenere tuttora questo lodevole stile di vita.

È indispensabile aggregare realtà organizzate e diffuse nella società per rappresentare un'alternativa all'attuale governo pasticcione, e si chiede al Partito Democratico di farsene carico con generosità politica e per senso dello Stato.

Anche a tale scopo è stata organizzata una manifestazione nazionale a Roma domenica 30 settembre in piazza del popolo alle ore 14.

Sono invitati tutti i democratici che pensano la Costituzione capace di sostenere un ricominciamento in cui tutti abbiano la possibilità di vivere dignitosamente col frutto del proprio lavoro e partecipare a pieno titolo alla vita della società in cui si è.

Sviluppando opportunità, qualità, giustizia, solidarietà apprezzabili conducendo una vita normale in libertà e pace.

19 set 2018

Forse un simulacro.

I cento giorni della luna di miele del governo M5S-Lega sono terminati e se ne può trarre il succo.

A quanti compete per ruolo farlo: dal Presidente della Repubblica al sindaco del comune più modesto, passando per il Presidente della BCE a quello dell'Inps, al Ministro dell'Economia ed altri, in qualche modo si sono già espressi. I cittadini che lo desiderano un'idea se la sono fatta, anche se gli elementi disponibili non abbondano.

Vediamone alcuni.

Dopo un avvio tranquillo e rassicurante lo spread ha preso quota ed oscilla tra i 200 ed i 300 punti, che significa qualche miliardo di interessi in più all'anno da pagare sul debito pubblico.

S'è chiuso il capitolo Ilva acciaierie con "l'accordo possibile" che conferma il posto di lavoro per oltre 10 mila dipendenti la perdita di circa 3mila e miglioramenti di salubrità ambientale al di sotto delle attese e delle promesse.

Il "reddito di cittadinanza" non arriverà nella consistenza ed estensione promesse; forse un primo tentativo per dire che si parte.

La legge Fornero sulle pensioni resta sostanzialmente com'è con aggiornamenti dettati dall'esperienza maturata.

TAV in corso di realizzazione. Nel governo i sì ed i no si contendono la scena, ma chi lavora ha bisogno di chiarezza che non c'è.

La promessa riduzione delle tasse non è all'ordine del giorno e non lo sarà per un  po’: forse un simulacro.

Migranti. Il problema c'è, ci sarà, durerà perché le cause che lo determinano non sono state affrontate. L'Europa può e deve fare di più e meglio ed occorre lavorare insieme per questo. Dal governo solo contraddittorie, truci prese di posizione senza sbocchi concreti.

Ministro dell'Interno esorbita e deborda ma tira dritto perché i sondaggi lo danno vincente.

In politica estera assunti e coltivati rapporti coi leader più retrivi e contrari a che l'Unione Europea evolva come realtà continentale sovrana che aiuti e dia forza ad ogni singolo Stato di cui è costituita.

La politica di questi leader è stata recentemente sanzionata dall'Assemblea dell'Unione che ne ha stigmatizzata la pericolosità

Nel Mondo analoga ambigua frequentazione di leader ai quali l'Europa unita va di traverso: uno per tutti Donald Trump; ma negli Stati Uniti la democrazia s'è dotata di strumenti per rimediare a questi eccessi.

In Italia c'è la Costituzione da applicare e tanto basterebbe.

Speriamo di farcela.

 

14 set 2018

Tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare.

Con chi ha bisogno è perentorio inflessibile "capitano", con quanti hanno è acquiescente mellifluo; dice con noncuranza tutto e il suo contrario un giorno sì e l'altro pure. E di ciò mena vanto, come stile di governo dall'alto dello scanno di vice presidente del Consiglio dei ministri e ministro dell'Interno, che sommati contengono poteri e responsabilità di cui solo persone assennate possono farsi carico.

Egli invece diseduca chi lo sente e si diseduca perché come capo della Lega gli basta aumentare comunque i consensi.

Un po’ come Donald Trump che in campagna elettorale si vantò: anche se mi mettessi a sparare nel centro di New York gli americani mi voterebbero. Come purtroppo avvenne con i tristi noti esiti.

E noi dovremmo accettare di finire così od anche peggio con Matteo Salvini?

Durante la campagna elettorale per le elezioni politiche del 4  marzo scorso il M5S promise a Taranto che con le acciaierie Ilva avrebbero ottenuto di mantenere i posti di lavoro e il risanamento ambientale: premiato sulla fiducia con il 47% dei voti.

Recentemente alla conclusione delle trattative il ministro Luigi Di Maio dovette accontentarsi di molto meno; e lo spiegò affermando che era il massimo possibile nella situazione data. Gli elettori hanno manifestato il loro dissenso ritenendo di essere stati turlupinati.

"Tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare" recita il buon senso popolare che Di Maio ha compreso solo toccando con mano come San Tommaso.

Comunque un passo avanti suo e del ministero di cui è a capo.

Anche dal crollo del viadotto Morandi a Genova si può imparare l'importanza di stabilire le priorità giuste tra molteplici cose da fare.

Era oramai evidente e noto non solo a quanti se ne occupavano che l'opera necessitava di interventi per garantire la sua stabilità e sicurezza, che per una serie di ragioni si protraevano o rinviavano nel tempo.

Tra queste ragioni il mancato inserimento della priorità sicurezza delle persone che utilizzavano l'autostrada e degli abitanti delle case sottostanti il viadotto e nelle immediate vicinanze.

Si  optò quindi per interventi di rattoppo la cui esecuzione poteva avere luogo senza chiudere l'autostrada e continuando a riscuotere il pedaggio.

Concausa dei luttuosi e drammatici eventi che se compresi nell'essenza che li ha determinati può evitare il loro ripetersi anche in fattispecie diverse.

 

6 set 2018

Chi vuol esser lieto sia di diman non v'è certezza.

Con una delle mie nipoti in quarta elementare (o già quinta?) mi sono impegnato a scriverle una lettera ogni mese per tutto il 2018 su argomenti più disparati che presumo di suo interesse.
Per quella di settembre conto di inviarle la presente paginetta.
Quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia, di doman non c'è certezza.
Verso di Lorenzo il Magnifico se ben ricordo.
Quando il grand'uomo lo espresse le persone vivevano in media meno di quarant'anni. Ora gli uomini superano gli ottanta, qualcuno in più per le donne.
Quindi si ha la certezza di restare giovani più a lungo.
È un bel disporre che dipende, checché se ne dica, da ognuno.
Per goderne appieno questa opportunità deve essere gestita, occorre quindi avere testa, più testa, migliore testa. Assecondando l'arcobaleno dei propri desideri, aspirazioni, voglie per esprimere prima possibile quanto si sente dentro e realizzarlo in divenire nel tempo Dandosi una base culturale generale ben fondata, solida, duttile e aggiornandola in continuazione per attingervi quanto serve nel proseguire il percorso intrapreso.
Galvanizzato dai successi ed assumendo come stimoli a fare meglio: difficoltà, traversie, errori, sconfitte.
"Chi fa da sé fa per tre" è un proverbio tuttora valido nel contesto decisionale che vede partecipi tutti gli interessati, ripartendo poi personalmente compiti e responsabilità afferenti la realizzazione di quanto deciso.
L'elisir della giovinezza ad ogni età suggerisce inoltre di camminare un po’ tutti i giorni, dormire di gusto la notte, mangiare con appetito mai completamente saziato, sorridere, amare senza limiti.
Di mio aggiungerei: stare bene con le persone con cui si ha a che fare, compiacersi dell'altrui realizzarsi, prestarsi se richiesto od avvertendo che occorre, esprimere naturale gaia vitalità.
In estrema sintesi: provare un inesprimibile intimo piacere a fare bene le cose per sé e per gli altri viventi qui ed ora.

3 set 2018

Caino verso Abele.

In generale si dicono troppe parole, numerose quelle inutili, qualcuna dannosa. Proviamo quindi a sintetizzare con l'intento di giovare.
In un condominio le plafoniere luci scale devono essere adattate per ospitare lampade a led al posto di quelle ad incandescenza, per risparmiare energia elettrica, lampadine e lavoro per la sostituzione di quelle bruciate.
L'operazione decisa dall'Assemblea condominiale stenta a decollare non si sa bene perché: magari non è stata annoverata tra le priorità rispetto alle cose da fare.
Facendo le dovute proporzioni forse anche per avere temporeggiato troppo il viadotto Morandi a Genova non ha più retto.
In democrazia la differenza tra governare e comandare è notoria e si coglie a buon senso, a partire dalla famiglia i cui membri, specie giovani, vengono coinvolto nelle decisioni mentre crescono in età e consapevolezza. Eventuali carenze o peggio si riflettono negativamente anche nella società.
Tanto i parlamentari eletti quanto i ministri nominati devono operare come dispone la Costituzione, nel rispetto delle leggi vigenti ed altre norme cogenti, e fare sì che i cittadini riescano a vivere dignitosamente con il frutto del loro lavoro, sereni ed in pace; sapendo che è loro compito e dovere affrontare e risolvere i problemi dello Stato.
Così significa governare.
Questo vale per tutti gli altri livelli istituzionali: Province, Comuni, Enti e realtà varie in cui il bene comune e l'interesse generale sono obiettivi imprescindibili.
Ricordando sempre che la politica è l'arte delle cose possibili nelle realtà e nei tempi in cui concretamente si è; con donne, bambini, uomini, giovani, anziani. Ben sette miliardi circa di persone del mondo globale cui s'aggiungono un'infinità di altri viventi animali e vegetali.
La politica è quindi un'attività, un lavoro impegnativo e faticoso per i preposti che vanno seguiti, controllati, aiutati dagli elettori affinché producano buoni frutti.
Considerando i sette miliardi come membri della grande famiglia globale che aspirano a vivere nel miglior modo possibile facendo ciascuno la loro parte secondo le capacità di cui dispongono.
Consapevoli che per andare d'accordo col Mondo bisogna iniziare ad andarci almeno tra due; e non fare come Caino verso Abele.
Convincendoci che tutto ciò è possibile solo stando insieme operosi e vitali, rispettando condizioni e ritmi naturali di Madre Terra unica nel cosmo infinito.