26 nov 2019

1.200 miliardi.

Sui conti correnti italiani ci sarebbero risparmi per 1.200 miliardi di euro che rendono poco o nulla ai titolari.

Si tratta di somma pari ad oltre la metà del nostro debito pubblico.

Se fosse investita in modo appropriato e con le opportune garanzie sarebbe ossigeno per la nostra economia e se ne avvantaggerebbero tutti: risparmiatori, investitori, produttori di beni e servizi, manutentori del territorio e dell'ambiente, agricoltura nella duplice concomitante funzione che le è riconosciuta di produttore e buon gestore dell'essenziale strato di terreno su cui essa si esercita e dell'intorno.

Per metterci mano occorre una iniziale dose di fiducia nel sistema Paese a partire dal governo nazionale.

Fiducia nella continuità dell'iniziativa nel tempo qualunque siano le forze politiche che si avvicendano al governo. Cioè tutti devono dimostrare di volere e sapere remare nella stessa direzione, stando sia in maggioranza che all'opposizione.

Operando in concreto già in questo modo in ogni proprio atto.

Generosamente dediti a svolgere al meglio i compiti della maggioranza che sono di realizzare con scrupolo e competenza quanto deciso.

Con l'opposizione che sollecita a fare bene e controlla che sia proprio così.

Con il rigore sostanziale di quando si ha a cuore un obiettivo deciso sulla fiducia e proseguito con conferme che essa è tuttora ben riposta.

Convinti che chiunque decide di scegliere e intraprendere il percorso delineato è fin d'ora benvenuto.

Il sasso nello stagno pare averlo lanciato più di recente il “Corriere della Sera” ne l'allegato “L'Economia” del 18.11.2019.

Anche studi di Fabrizio Barca con numerose persone e realtà coinvolte hanno fornito un originale contributo nel corso dei recenti tre giorni di studio a Bologna del Partito Democratico (il Manifesto 17.11.2019).

Non aspettiamoci miracoli perché si tratta perlopiù di situazioni e problemi inediti, che l'Umanità non ha mai dovuto finora affrontare. Per cui vanno trovate soluzioni alla ricerca delle quali siamo tutti chiamati.

 

19 nov 2019

Attentatore subdolo.

Autorevole ed incessante è il richiamo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai responsabili dei partiti politici affinché li utilizzino per determinare la politica nazionale secondo il dettato costituzionale.

A sua volta il Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte ha addirittura scritto ad ogni Ministro affinché formuli proposte per la soluzione dei problemi all'ordine del giorno. Adempiendo con disciplina ed onore al loro dovere (art. 54 Costituzione), imparando in continuazione insieme per migliorare il servizio prestato e l'autostima.

Quanto sopra si rende necessario per i continui tira e molla di partiti della maggioranza sostenitrice del governo M5S, Partito Democratico, Liberi e Uguali, Italia Viva.

A fronte della inconsistenza propositiva dell'opposizione: Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia e della loro propaganda volta a ottenere consensi strumentalizzando incertezze, disorientamento, difficoltà reali per superare le quali occorre un proficuo e duraturo impegno di maggioranza ed opposizione.

Che nella distinzione dei ruoli concorrano entrambe a realizzare l'interesse generale ed il bene comune, al cui interno ottenere anche i giusti riconoscimenti per la qualità e l'utilità del lavoro rispettivamente svolto alternandosi democraticamente al governo.

Ponendo attenzione affinché l'attività economica privata e pubblica sia indirizzata e coordinata a fini sociali (art. 41 Costituzione).

Ricordando che allo straniero al quale sia impedito nel suo Paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione Italiana, ha diritto di asilo nel territorio della Repubblica (art. 10 Costituzione).

Ricordando infine che il punto XII delle disposizioni transitorie e finali della Costituzione vieta la riorganizzazione, sotto ogni forma, del disciolto partito fascista.

Attentatore subdolo dei valori etici e di libertà, pace, felicità.

 

 

 

13 nov 2019

In letizia strada facendo.

Circa ottant'anni fa Albert Einstein all'occhiuto doganiere teutonico che gli chiedeva di che razza fosse rispose: umana

Oggi sulle gradinate di stadi di calcio il giocatore supposto diverso per il colore della pelle lo si dileggia ostentando la croce uncinata nazista dei campi di concentramento e sterminio di triste, drammatica sconvolgente memoria.

Sappiamo che tenere a bada gli istinti belluini costa fatica e ne costa ancora di più cercare di esprimere il meglio di sé.

Nel piccolo e nel grande; e che i cattivi maestri portano responsabilità rilevanti.

Rimediare al degrado che ne consegue costa caro da ogni punto di vista: personale, umano, sociale, economico.

Non ci sono però scorciatoie: o ci si rieduca insieme, a valere anche come vaccino, o il rischio di permanervi o ricascarci incombe sempre con conseguenze pesanti e imprevedibili.

Lo si può fare in modo normale ordinario trattando le cose più comuni di ogni giorno con paziente implicito impegno, non dando nessuno per perso a priori (salvo i protervi).

Anche per non aggiungere a dubbi, incertezze, disorientamento ricorrenti ulteriori elementi di disagio.

In un Mondo globale mai così ricco di risorse ed opportunità, cui però i meno favoriti non riescono ad avvalersi; quindi costretti a restare in condizioni di vita non dignitose, comprensibilmente incattiviti; anche per conoscenze inadeguate  delle nuove  tecnologie sempre più presenti

Il grado di insoddisfazione rende queste persone particolarmente vulnerabili, quindi più disponibili a fare cose meno commendevoli pur di migliorare in qualche modo.

Misurare questo malessere che il Pil (Prodotto interno lordo) non considera è indispensabile per porvi rimedio.

Femmine e maschi in numero uguale non per scelta propria, che nonostante tutte le difficoltà ritengono comunque di potere stare bene insieme su questa Terra minuscola nel cosmo infinito esprimendo ciascuno il meglio di sé.

In letizia strada facendo.

6 nov 2019

Chi è causa del proprio mal pianga se stesso.

Appartengo alla generazione educata a fare le cose al meglio delle capacità di ognuno.

Mi sembra nel 1994 che le piogge autunnali ci sorpresero con la via centrale del paese sottosopra per interventi sulle canalizzazioni sotterranee ed il rifacimento della soprastante pavimentazione.

In precedenza avemmo cura di pulire le caditoie per la raccolta dell'acqua meteorica e le relative tubazioni di smaltimento, adottando altri modesti accorgimenti  d'intesa con l'impresa esecutrice dei lavori e la paziente utile collaborazione dei cittadini interessati.

Piovve a dirotto per parecchio ma nessun danno patirono le persone, i fabbricati ed i lavori in corso coinvolti nella situazione che si determinò.

Imparammo la lezione e da allora la pulizia periodica delle caditoie stradali sarà effettuata con periodicità che non ne pregiudicasse il buon funzionamento, cioè non aspettando che terriccio od altro riducessero lo spazio disponibile fino a saturarlo. E tenendo conto nella costruzione di nuove caditoie che la griglia sovrastante fosse orientata in modo da favorire l'ingresso dell'acqua che ruscella.

Ci è giovato ricordare anche che in passato d'autunno si formavano apposite corvé che pulivano i fossi di scolo a lato delle strade verso il torrente di fondovalle, a sua volta ripristinato nella sezione utile a  contenere e smaltire le portate massime verificatesi nel tempo.

Ora tutto questo va corretto e migliorato tenendo conto che il sovvertimento di equilibri naturali ha concentrato il tempo delle piogge aumentandone l'intensità, quindi raccolta e smaltimento hanno meno tempo a disposizione per effettuarsi normalmente.

Meglio quindi disciplinare l'acqua meteorica trattenendola nel terreno, dandole il tempo di percolare in falda; cosicché al torrente ricettore finale arriva solo la quantità che esso è in grado di smaltire.

Quindi o ci si comporta almeno complessivamente così per mettersi in sicurezza tutti, oppure può suonare drammatica la massima: “chi è causa del proprio mal pianga se stesso”.