30 ago 2013

Spie del malessere che serpeggia in noi e tra noi.

La grandine gli aveva seriamente danneggiato la carrozzeria dell’auto in leasing e lui, verso i cinquanta, ben portati, con due figli di 13 e 4 anni, l’ha appena consegnata per la riparazione, ritirando quella di cortesia per il tempo occorrente.

All’uscita del garage sosta non più di due minuti, per accertarsi che tutto funzioni a dovere, trattandosi di un veicolo col quale non ha dimestichezza.

Durante questo breve lasso di tempo, gli si avvicina una signora sui quarantacinque che l’apostrofa: “ti vuoi muovere testa di c….?”.

Pochi secondi per riflettere, poi: “scusi signora, mi si è spento il motore e sto vedendo cosa fare, abbia pazienza”.

Sbuffando e biascicando improperi, la virago risale in auto, retrocede e s’allontana, ripresentandosi dopo qualche minuto; il cinquantenne è ancora lì che armeggia, ella attende invano un po’ e se ne rivà senza proferire verbo.

Alla terza volta l’uomo, sporgendosi dal finestrino: “proprio adesso sono riuscito a rimetterlo in moto, mi scusi, buongiorno”. E s’allontana.

Qualche giorno dopo lo stesso signore sta camminando col figlio più grande sul marciapiede; poco distante un uomo sui quaranta copre di volgarità una giovane addetta al controllo della regolarità delle auto in sosta, agitandole sotto il naso un verbale elevatogli testé: “s……, p……, merdaccia, b…..nara”, la sintesi del florilegio urlato.

Il signore si avvicina e rivolgendosi all’energumeno: ”giovanotto, non le pare di esagerare?”. “fatti i c…. tuoi” è la risposta a muso duro. Il primo si allontana col figliolo e l’altro, bofonchiando tra sé, ripone la contravvenzione sotto il tergicristallo della sua auto e li supera a piedi andando nella stessa direzione. Poi repentinamente si volta, fa qualche passo verso di loro e tenta di colpire con una testata il papà, che lo respinge energicamente. Il malcapitato sorpreso barcolla, si riprende e se ne va.

Spie del malessere che serpeggia in noi e tra noi, che per non diventare escalation ha bisogno di essere arginato da un’equivalente dose di umanità attiva, espressa da quanti ne dispongono.

Mentre a chi di dovere compete operare per rimuovere le cause che lo determinano.

 

 

 

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