3 nov 2014

Si infierisce sulle donne.

Reyhaneh Jabbari, iraniana, 26 anni è stata impiccata qualche giorno fa dopo essere stata condannata per avere ucciso sette anni fa un uomo di quarantasette che aveva tentato di violentarla.

Avrebbe potuto evitare il capestro all’ultimo momento dicendo che la tentata violenza non ci fu, come richiesto dalla famiglia dell’ucciso per perdonarla.

La giovane non ha ritrattato e la condanna è stata eseguita.

Così si amministra ancora la giustizia da quelle parti.

Non sono bastati interventi, appelli ed altre iniziative volte ad ottenere un processo giusto, dopo avere dimostrato le storture di quello che l’ha condannata.

Le autorità iraniane sorde a tutto hanno proseguito per la loro strada.

In una intervista a “la Repubblica” del 26 ottobre scorso Azar Nafisi autrice di “Leggere Lolita a Teheran”, afferma che si infierisce sulle donne per tenere sotto controllo i fermenti della società; e che questo è possibile perché alle promesse di maggiore libertà fatte dal presidente Rohani, non è seguito l’atto concreto di abolire le leggi tuttora in vigore che legalizzano decisioni con queste nefaste conseguenze.

La scrittrice aggiunge che l’occidente dovrebbe essere più rigoroso quando tratta con il regime iraniano. Senza farsi condizionare dal timore che possa venire meno la disponibilità a concludere l’accordo sul nucleare per il quale sono in corso trattative.

 

Il Brasile ha rieletto per un secondo mandato la presidente Dilma Rousseff progressista, seppure con una modesta differenza di voti rispetto allo sfidante moderato Aécio Neves (3 milioni su 148 milioni di elettori).

Continuerà quindi il programma sociale di scolarizzazione ed altri servizi in favore della popolazione povera, iniziato con la presidenza Lula e proseguito finora con ottimi risultati.

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