4 dic 2018

Gilet gialli.

In Francia la protesta dei “gilet gialli”, dal colore dell'indumento che indossano, è iniziata contro l'aumento dei prezzi dei carburanti. Poi s'è estesa territorialmente e nelle richieste diventate 42, tra cui: aumento dei salari minimi, riduzione delle tasse, ripristino della patrimoniale, rispetto di chi governa verso i cittadini a partire dei ceti medio-bassi della società.

Tra i manifestanti si sono infiltrati i “casseurs” che rompono, distruggono, incendiano. Centinaia di feriti, purtroppo alcune vittime, centinaia i fermati dalla polizia, i più indiziati di reati vari; rilevanti i danni materiali.

Ora iniziano le trattative con il governo per capire quanto è possibile raccogliere delle richieste avanzate.

Una cosa è certa: l'ingiusta distribuzione della ricchezza prodotta dal lavoro comune non è più tollerabile né tollerata. Da qui bisogna ripartire per realizzare una più attuale e duratura convivenza civile tra persone di diversa provenienza, abitudini, cultura che si muovono nel Mondo e sempre di più si muoveranno.

Il Parlamento italiano ha approvato il decreto sicurezza che disciplina il fenomeno migratorio, voluto dal ministro dell'Interno e leader della Lega attualmente al governo col M5S.

A giudizio della maggioranza di quanti si occupano di migranti esso peggiora le loro condizioni.

Possibile che quanto succede nella civile Francia, ma non solo, non ci  suggerisca di pensare alle diversità come una risorsa anziché evocarle come un pericolo da cui difenderci ? Tenendo anche conto che la nostra denatalità - solo 1,32 nati per donna - ci porterebbe già ora scompensi notevoli se mancasse l'apporto del lavoro dei migranti ( stimati in centomila quelli addetti  nell'agricoltura in tutta Italia e in numero irrinunciabile per il suo funzionamento quelli nell'industria). Certo preparati ed integrati con le  famiglie, vivono del loro lavoro e consentono all'Inps di incassare i contributi per pagare le pensioni.

Il Partito Democratico all'opera in vista delle primarie per eleggere il Segretario nazionale che si terranno il 3 marzo 2019, è attraversato dalla problematica immigrazione. I candidati non faranno certo mancare il loro contributo critico-propositivo per rimediare alle pecche più gravi del discutibile recente provvedimento.

In particolare Marco Minniti, sia per l'esperienza maturata come ministro dell'Interno che per la concretezza che caratterizza da sempre il suo operato.

 

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