2 ott 2019

Pantene.

Tanti anni fa sposato da poco gli cadevano i capelli senza remissione, nonostante uno specialista li avesse esaminati prescrivendo un farmaco ed una dieta particolare, praticate con scrupolo per un paio di mesi senza miglioramenti.

La giovane moglie accennò al problema nel corso della spesa quotidiana, scoprendo un caso analogo affrontato con successo dal macellaio trentenne utilizzando la lozione “Pantene” suggerita dall'estetista amica di sua moglie.

Egli comunque perseverò fidente per altri due mesi nella cura in corso ancora senza riscontri positivi.

A questo punto dicendosi “peggio non può andare” acquistò il “Pantene” e seguendo le istruzioni del “bugiardino” si frizionò il cuoio capelluto tre volte la settimana.

Fin dalle prime applicazioni i capelli rimasti nel pettine diminuirono sensibilmente fino ad attestarsi stabilmente su una ventina al giorno.

Andando avanti constatò che bastava una frizione settimanale per mantenere i soddisfacenti risultati raggiunti. Continua tutt'ora così con capigliatura soddisfacente ormai alla soglia dei novant'anni.

Senonché  il “Pantene” non si trova più, né quello originale né qualcos'altro con ingredienti che in qualche modo ad esso si rifacciano, magari commercializzato con un nome più accattivante.

E sì che la ricerca ha interessato profumerie, parafarmacie, supermercati, internet, parenti ed amici. Solo prodotti moderni da testare su di sé: no la cavia no, non se la sente  più. 

Forse gli basterebbe sapere che da qualche parte: fondi magazzino, coetanei previdenti qualche confezione di “Pantene” c'è ancora per fare cessare il rovello psicologico di cosa succederebbe se proprio non ce ne fossero più.

Accertato  che a questa età serenità e qualità della vita dipendono anche da piccole modeste cose cui s'annette importanza somma.

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