17 dic 2012

A buon intenditor poche parole.

Poco più di un anno fa Monti e il suo governo tecnico subentrarono a quello di centrodestra con il compito di salvare l’Italia dal fallimento incombente. Utilizzando il mestiere e quant’altro a loro congeniale la missione è stata compiuta.

Forti di una maggioranza parlamentare trasversale costituita dal Popolo della libertà, dal Partito Democratico, dall’Udc.

Visti i buoni risultati ottenuti queste forze politiche convennero di sostenere il governo Monti fino alla scadenza naturale della legislatura (metà aprile 2013).

Con un colpo di teatro il Pdl ha recentemente ritirato la fiducia inducendo il governo Monti a dimettersi, aprendo così la crisi che porterà ad elezioni anticipate verosimilmente il 17 o 24 febbraio prossimo.

Il Pdl – partito più consistente del centrodestra tutt’ora maggioranza in parlamento – affossa il governo tecnico che gli ha tolto le castagne dal fuoco, rimediando a gravi insufficienze e inadeguatezze del suo governo dell’epoca! E lo fa per mascherare problemi interni di partito che gli hanno ridotto il consenso degli elettori al 14%.

Il Partito Democratico pur essendo all’opposizione ha privilegiato gli interessi del Paese sostenendo lealmente il governo Monti, senza rinunciare ad esercitare il controllo critico-costruttivo sul suo operato. Per di più ha lavorato con impegno ad una nuova legge elettorale sostitutiva del “porcellum” che non ha visto la luce per gli egoismi e le faide interne alla maggioranza di centrodestra. Al deficit di democrazia ha comunque ovviato con la scelta dei candidati mediante le primarie. Questo comportamento è stato premiato dagli elettori il cui consenso ha raggiunto il 35%.

Votando con la legge “porcellum” il Pdl si è tenuto le mani libere per scegliere i candidati da eleggere, privando gli elettori del sacrosanto diritto di provvedervi direttamente. Mandando in crisi il governo Monti ha fatto un regalo alla speculazione esponendo l’Italia al pagamento di maggiori interessi sul debito pubblico.

Offrendo il destro al suo rientrante leader di schierare il partito in una guerra contro tutti: l’Europa, la Germania, l’euro, Monti e il suo governo, pur di racimolare i consensi per portare in parlamento eletti da spendere per una politica del “tanto peggio tanto meglio”.

Il Partito Democratico con il centrosinistra terrà conto di quanto fatto dal governo Monti e ne migliorerà gli aspetti che l’esperienza applicativa suggerirà. Proseguirà la politica europea solidale e concertata tra i Paesi membri, terrà a posto i conti dello Stato ed opererà per il rilancio dell’economia e uno sviluppo nuovo, puntando sul lavoro e recuperando le risorse necessarie con la lotta all’evasione ed anche attraverso il contributo dei possessori di cospicue disponibilità finanziarie e patrimoniali, come prevedere la Costituzione.

A buon intenditor poche parole. E gli elettori lo sono e lo saranno, specialmente quando toccherà a loro decidere a chi affidare l’Italia.

 

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per il tuo commento. A presto.