7 dic 2012

Donne e uomini del Popolo della Libertà

Donne e uomini del Popolo della Libertà suvvia diamo un taglio a questa manfrina di cui nessuno si giova, tranne (forse) lui, il suo ego smisurato, i suoi interessi così poco in sintonia con quelli dell’Italia, della quale dimostra a iosa che poco gli importa. Manfrina che ci costa assai, in termini umani, sociali, finanziari, di credibilità e chi più ne ha più ne metta.

Per poterci seriamente concentrare su come uscire dal purgatorio in cui ci troviamo, utilizzando in modo responsabile e maturo l’avvicendamento democratico nei ruoli di maggioranza e di opposizione nelle istituzioni del Paese.

Del resto, se non siamo capaci di risolvere i problemi interni ai partiti in cui stiamo, come si può chiedere agli elettori il mandato per occuparsi di quelli più grandi ed importanti che interessano tutti gli italiani ?

Che lui non voglia sentire ragioni, né consigli di persone devote né altro, e ponga l’aut aut  “o me o il diluvio” – o peggio – “muoia sansone con tutti i filistei” – ponendo condizioni a dir poco problematiche, come la cessazione anticipata della legislatura, può indicare uno stato d’animo non sereno o addirittura al limite del patologico. Per di più nell’attuale delicato periodo in cui l’Italia sta faticosamente consolidando buoni risultati raggiunti, ad esempio con la riduzione nell’ordine di qualche miliardo di euro degli interessi da pagare sul debito pubblico.

Se infine si hanno legittimamente a cuore le sorti del partito in cui si sta, la miglior cosa da fare è porlo in sintonia con gli interessi di tutti gli italiani e lavorare per tutelarli al meglio possibile, recuperando così la loro fiducia, stima e consenso.

L’esatto contrario di quanto si verifica attualmente nel PdL: tira e molla, dire, non dire, contraddire.

Con le parole che perdono senso e significato ingenerando una babele dei cui esiti nefasti si sarà ineluttabilmente chiamati a rendere conto.

 

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