28 lug 2014

Furbate.

Perché Matteo Renzi ed il governo che presiede tengano parecchio alle riforme istituzionali e costituzionali e a rispettare i tempi promessi e programmati, è chiaro.

Si tratta di una sorta di sfida che la politica ha fatto su se stessa.

Infatti se la politica riesce a fare le cose che dipendono soprattutto da sé, cioè rispetto alle quali dispone del potere necessario e può esprimere la volontà per riuscirci, diventa credibile che si possa cimentare con successo con altri protagonisti  nelle riforme per il lavoro, della giustizia, fiscale ed altre per fare uscire l’Italia dalla palude in cui l’ha relegata la crisi economica e la sfiducia in se stessa.

Dando per scontato che nel corso del lavoro per compierle s’incontrino difficoltà ed ostacoli, per superare i quali occorre avvalersi del contributo di quanti sono disposti a fornirlo.

Tenendo conto che pur avvertendo da decenni la necessità di farle, sono falliti tutti i tentativi per porvi mano.

La differenza è che ora dobbiamo fare i conti con l’Unione Europea di cui dobbiamo osservare le regole che insieme ci siamo dati.

Che presuppongono un migliore e più razionale funzionamento dello Stato e delle sue istituzioni, ed un utilizzo delle risorse disponibili per creare lavoro e produrre beni e servizi di qualità.

Mentre prima si ricorreva alle “furbate” come l’inflazione anche del 20% per nascondere e rinviare la soluzione dei nodi che ora sono giunti al pettine.

Attualmente in Italia c’è disparità rilevante nella distribuzione della ricchezza prodotta dal lavoro di tutti.

Infatti a una élite di super ricchi e un numero ragguardevole di più o meno ricchi, fa riscontro una moltitudine di persone, famiglie, imprese che se la cavano più o meno bene, o che stentano, o che addirittura non ce la fanno.

Una moderna società con queste eccessive, ingiuste differenze fatica a trovare la necessaria coesione per riprendersi e costruire insieme un futuro più equo e giusto.

Le riforme realizzano le condizioni per il loro superamento, confermando e rafforzando nel contempo il quadro democratico e costituzionale.

Concetti autorevolmente sottolineati ancora recentemente dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano.

 

Anche “L’opinione” tirerà un po’ il fiato; riprenderà dopo ferragosto. Auguri a tutti e arrivederci.

 

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