4 giu 2015

Si è votato per le regionali.

Si è votato per le regionali in Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto ed in meno di mille Comuni; affluenza sul 54% per le regionali e dieci punti in più alle comunali.

Nelle regioni Campagna, Marche, Puglia, Toscana e Umbria ha vinto il centrosinistra; in Liguria e Veneto il centrodestra.

Il voto nei Comuni non è riassumibile schematicamente in centrodestra-centrosinistra stante la presenza di liste non riconducibili a questi due schieramenti. Nell'insieme non è mutato granché anche se da una più attenta lettura il centrosinistra vede riconosciuta la tradizionale buona qualità dei suoi amministratori.

Sull'elevato numero di astensioni- più marcato nelle regionali- può avere ulteriormente influito la polemica sulla qualità dei candidati e sull'elenco degli "impresentabili" redatto dalla Commissione antimafia nell'ambito delle sue attribuzioni.

Per invertire questa negativa tendenza e riportare al voto delusi e scoraggiati occorre che  partiti e non riprendano con particolare lena a fare politica tra i cittadini standoli ad ascoltare, ragionandoci ed operando affinché le esigenze manifestate trovino risposte concrete nelle sedi istituzionali in cui si decide, dai Comuni fino al Governo e Parlamento.

Badando solo al bene comune ed all'interesse generale, al cui interno trovano posto i legittimi interessi dei partiti e delle persone che si accingono a prestare questo encomiabile servizio.

Al di fuori di centrosinistra-centrodestra si colloca il M5S che si è confermato, diventando la seconda forza politica dopo il Partito Democratico, pur restando al disotto della percentuale dei voti ottenuta alle europee del 2014.

Quanti ritenevano di attribuire al voto regionale un significato pro o contro il Governo, non trova conferma nel numero delle regioni conquistate o perse: 5 a 2 per il centrosinistra erano, 5 a 2 sono rimaste.

Mentre nel passaggio della Liguria al centrodestra ha pesato la presenza di una lista di sinistra che ha conteso al centrosinistra voti se non determinanti certamente utili per giocarsela alla pari con Toti e la coalizione che lo ha sostenuto.

Resta da dire del buon risultato della Lega che supera FI e si colloca al terzo posto dopo il M5S.

Certo la forza dei numeri in politica come altrove conta molto, ma non basta per fare di essa l'arte per ottenere il miglior risultato possibile nella situazione data.

 

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