9 lug 2016

Teneri vecchietti.

Lei e lui noti teneri vecchietti che pubblicizzavano prodotti per la salute nel tempo andato, incarnati oggi da due fanciulli di allora.

Ormai giunti entrambi all'età media della vita nella parte del mondo in cui abitano, in condizioni di salute accettabili seppure non manchino bubù anche impegnativi.

Qualche stanchezza di memoria cui prestare attenzione per lei, esuberanza accentuata da parte di lui per incoraggiarsi e incoraggiare.

Rassicurati che dopo gli ottanta è riconosciuto loro di essere come sono, anche se non del tutto ortodossi. E dalla possibilità di abitare insieme a casa  loro fino a quando Dio vorrà, non negandosi a priori alcunché di quanto può insaporire la quotidianità.

Avviati a capire che supporti di varia natura: medico-farmacologica, psicologica, economica giovano, ma sono indispensabili amore, affetto, simpatia, attenzione, comprensione con vita vera cioè senza mediazioni "data l'età".

Lasciati liberi di coltivare qualche velleitario desiderio a fare cose che vengono in mente lì per lì, anche oggettivamente non praticabili ma suscettibili di diventarlo fantasticando.

Forti del buon cemento utilizzato per costruire la loro storia e per i buoni prodotti che ne sono scaturiti di cui andare fieri.

Lieti se si tollerano loro incoerenze e qualche bizzosità e impuntatura.

La fede non come ingrediente ereditato, ma come entità trascendente leggera e limpida come da fanciulli che attraversano la vita restando tali.

Complementarietà oggettiva di genere cui s'è aggiunto quella desiderata e costruita; complicità nell'intesa di vita, soddisfazioni anche la più esigua, attimi di gioia unici ed irripetibili, fiducia reciproca e condivisione dialettica non hanno esaurito aspettative per il  soddisfacimento delle quali ritengono valga tuttora la pena di continuare ad esserci.

 

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