22 mar 2017

Papa Francesco e la Costituzione.

Papa Francesco e la Costituzione in sintonia.

Papa: "Il lavoro ci dà dignità, e i responsabili dei popoli, i dirigenti hanno l'obbligo di fare di tutto perché ogni uomo e ogni donna possa lavorare e così avere la fronte alta, guardare in faccia gli altri con dignità. Chi, per manovre economiche, per fare negoziati non del tutto chiari chiude fabbriche, chiude imprese e toglie il lavoro agli uomini, questa persona fa un peccato gravissimo".

Costituzione: "Art. 1. L'Italia è una Repubblica Democratica fondata sul lavoro. Art. 4. La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Art. 41. L'iniziativa economica privata è libera. Non  può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali ".

Non osservare, disattendere, non attuare la Costituzione viola il patto su cui si fonda la convivenza civile nel nostro Paese; e per i credenti è inoltre un peccato gravissimo.

Ce n'è da vendere per motivare un forte richiamo al molto che resta da fare, pretendendo che il lavoro sia la priorità, nonché rappresenti il metro per misurare la validità dell'operato di quanti vi sono preposti a tutti i livelli.

Alle elezioni politiche del 15 marzo scorso in Olanda ha votato l'82% degli aventi diritto; un'affluenza straordinaria che denota un rilevante interesse ed una non comune sensibilità dell'elettorato per l'importanza dell'esito.

Ha vinto il confermato premier liberale Mark Rutte anche se la sua lista è passata da 41 a 33 parlamentari. Sono avanzati i verdi di GroenLinks  da 4 a 14 seggi. Insieme hanno fatto diga verso il populismo oltranzista del Partito della Libertà con a capo Wilders, che pur guadagnando 5 seggi ha fallito la prova. Crollo dei laburisti purtroppo scesi da 38 seggi a 9.

La  tenuta delle forze politiche europeiste è di buon auspicio per le prossime impegnative elezioni che si terranno in Francia il 23 aprile ed in Germania il 24 settembre di quest'anno, per quanto riguarda soprattutto il futuro dell'Unione Europea osteggiata dalle formazioni della destra estrema di ogni Paese.

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