12 apr 2019

Indorare la pillola.

Che la fiducia sia l'antidoto più potente contro le paure come s'espresse Gustavo Zagrebelsky nel suo intervento al teatro Carignano di Torino il 28 marzo scorso nell'ambito della Biennale Democratica 2019, è dimostrato dai normali atti quotidiani di ciascuno di noi che riusciamo a sfangarla proprio perché ci s'intende cogli interlocutori e ci si fida risparmiando tempo, fatica e soldi. Offrendo a garanzia la propria affidabilità e la reciprocità dei comportamenti, praticando così una virtuosa “catena di sant'Antonio” con buone possibilità di sviluppo.

Per quanto si vede e si sa anche il Ministro dell'Economia Giovanni Tria è annoverabile tra quanti s'ingegnano a sperimentare queste modalità dicendo qualche verità in più già a partire dal Def (Documento economia finanza) 2019, sulla cui traccia s'è espresso recentemente il Consiglio dei Ministri.

In esso ci sarebbe scritto infatti che non ci sono i soldi per fare tutte le cose promesse e/o che si vorrebbero,  quindi bisogna discernere: Ad esempio se si abbassano le tasse con la Flat tax bisogna aumentare l'Iva, e si tratta di parecchi miliardi di euro. Sapendo queste cose cittadini, famiglie, imprese potranno regolarsi meglio nelle loro decisioni.

Forse anche per questi accenni di chiarezza che puntano sulla fiducia data e ricevuta, il ministro Tria rischia di essere inviso tra i suoi stessi colleghi, ma tira dritto spiegando pazientemente che si fa così o tristi momenti attendono l'Italia. Cioè o si lavora dicendosi la verità - anche se può costare qualche voto in meno - per fare prevalere il bene comune e l'interesse generale, oppure indorare la pillola con le bugie non basterà più a nascondere la dura realtà in cui ci troviamo e le nefaste conseguenze che ne potranno derivare.

È quindi indispensabile che il Governo assuma concreti provvedimenti per stabilizzare e ridurre il debito pubblico che ha raggiunto l'importo record di 2358 miliardi di euro, sveltisca la realizzazione di interventi ed opere necessarie per le quali sono già disponibili le risorse occorrenti, e s'attivi concretamente per quant'altro possa giovare all'economia ed al lavoro, d'intesa con quanti compete occuparsene.

Senza attendere, temere o gioire per chissà cosa dalle elezioni europee del 26 maggio prossimo; importanti certo ma a sé.

 

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