6 set 2011

ci stanno inchiappettando ? ... e chiedo scusa per il "francesismo"

In Italia città torride (medie oltre 35 gradi) con il 60% degli abitanti a casa, perché con la crisi che perdura di denaro non ce n'è più per permettersi un po’ di refrigerio.

La gioventù libica, berberi in particolare, ha contribuito in modo determinante alla conquista dell’agognata libertà, sollevandosi in armi contro l’ultraquarentennale dispotismo di Gheddafi, in fuga dopo la rotta delle sue milizie, bombardate dalla Nato ed incalzate dai rivoltosi. Ora ci sono le condizioni per costruire uno Stato capace di intessere rapporti evoluti tra le varie componenti della società. Potendo contare su risorse naturali – petrolio in particolare – di cui deve beneficiare la popolazione nel suo insieme.

In America l’uragano “Irene” è stato meno cruento di quanto paventato. I danni materiali sono inferiori ai 15 miliardi di dollari stimati. New York è stata praticamente risparmiata. Mentre la dolorosa scia di morti lungo il suo percorso, ci ricorda che non possiamo continuare ad abusare di questo mirabile corpuscolo chiamato Terra, che amorevolmente ci ospita nell’immensità cosmica.

Il caso Filippo Penati, già sindaco di Sesto San Giovanni in Lombardia, coinvolto all’epoca in operazioni per il riutilizzo dell’area ex Falck, è al vaglio della magistratura. Gli elementi emersi finora a suo carico lo hanno indotto ad autosospendersi dalle cariche pubbliche ricoperte e dal Partito Democratico nel quale milita. In attesa delle decisioni dei magistrati inquirenti, il partito è chiamato ad applicare le norme che disciplinano la sua vita interna; lo stesso segretario Bersani s’è espresso in questo senso.

Partendo dal principio che sobrietà, probità e capacità ordinariamente praticate, sono le qualità che si devono pretendere da quanti si occupano di politica con incarichi di rilevanza pubblica.

Sommando la parte attualmente all’esame del senato, la “manovrona” finanziaria del governo di centrodestra è giunta alla cifra – mostro di 130 miliardi di euro, 260 mila miliardi di vecchie lire. Con meno di un terzo di questa cifra il governo dell’Ulivo portò l’Italia nell’euro nel 2001. E non si sa nemmeno se basterà a mettere i conti a posto ed avviare la ripresa dell’economia per uno sviluppo sostenibile.

Sarà mica che ci stanno inchiappettando per i prossimi vent’anni, dopo di che si dissolveranno e chi resta dovrà sfangarsela?

 

 

 

 

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