27 set 2011

Diciamocela tutta

Diciamocela tutta. In politica non c’è il partito giusto fatto su misura con cui operare, come nella vita non esiste bello e pronto il partner ideale con il quale fare le cose che ci piacciono. In entrambi i casi, al massimo, c’è qualcosa o qualcuno che si può prestare alla bisogna, ma serve impegno generoso per renderlo recettivo alle personali aspettative e realizzare obiettivi con modalità frutto di scelte comuni e condivise, in cui ciascuno esprime il meglio di sé per sé e per l’altro. Aggiungendo qualità alla nostra vita e contribuendo ad elevare quella degli altri, in particolare della/e persona/e con cui si vive ed opera.

Nel crogiuolo della quotidianità misuriamo però la differenza tra quanto c’è e quanto desideriamo. Ed a volte ci scoraggiamo e siamo tentati di stare alla finestra, aspettando che qualcuno riduca il gap, il divario. Poi ci convinciamo che questo risultato si può ottenere solo se ciascuno fa la propria parte.

Veniamo agli esempi concreti.

E’ ormai di tutta evidenza che il governo di centrodestra non ce la fa a dare le risposte che mancano per avviare l’uscita dalla crisi, dopo avere tamponato alla meno peggio l’emergenza. Occorrono quindi persone nuove per un nuovo governo, consapevole e convinto che possiamo farcela solo insieme, con equità e giustizia, lavoro e ripresa produttiva, innescando una emulazione virtuosa che orienti il Paese in questo senso. Bisogna fare presto, affinché il degrado in agguato non pregiudichi le buone possibilità di riuscita.

Asti si muove in vista delle elezioni comunali del prossimo anno. C’è bisogno di rinnovare l’aria e le motivazioni, affinché la città mantenga ciò che c’è e attragga nuove, moderne imprese e attività produttive, migliori la qualità dei servizi per sè e per un più vasto ambito territoriale; avvalendosi anche della presenza dell’università. Promuovendosi con continuità nazionalmente ed oltre, attivando le potenzialità di cui dispone.

In Provincia l’Amministrazione sembra aver assunto la crisi come alibi per mimetizzarsi e arrivare comunque al termine della legislatura, stanca ed incolore.

Entrambi gli Enti, a maggioranza di centrodestra, paiono contagiati dalle difficoltà del governo nazionale e dai suoi comportamenti, al punto da precludersi ogni operatività, pur alla loro portata, come il pronunciamento sulle difficoltà della sanità astigiana, ancorché non strettamente di istituto, cioè non d’obbligo.

I cittadini possono, debbono pretendere dai partiti che si prefiggono il cambio di passo, idee chiare, proposte fattibili e forza per realizzarle. I segni di ciò devono vedersi nella vita di tutti i giorni, con l’apertura al protagonismo dei cittadini, assumendone i punti di vista, le esigenze ed i bisogni e trasformandoli in proposte operative avanzate nelle sedi in cui si decide, istituzionali e non. Sostenendole con volontà e determinazione affinché abbiano successo.

 

 

 

 

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per il tuo commento. A presto.