27 gen 2012

Coesione

Da tempo ma con maggiore insistenza adesso, il Capo dello Stato Giorgio Napolitano invita alla coesione sociale, da egli ritenuta un importante aiuto per uscire dalla crisi migliorati, più consapevoli e capaci. Con la possibilità di riordinare la nostra società in base ai meriti che emergeranno.

Il vocabolario Zingarelli, novissima edizione (IX), 1968, definisce la coesione “compagine di animi, volontà”.

Calando questa definizione nella nostra realtà democratica, significa che tutti dobbiamo prodigarci per risolvere problemi maturati nel corso di decenni e non più procrastinabili. Si tratta di una originale sfida a chi fa meglio, quindi alla nostra portata.

Il Parlamento ha già aderito a questo invito con la formazione di una maggioranza inedita – Partito Democratico, Popolo della libertà, Terzo polo, Italia dei valori (con qualche distinguo) – che sostiene il governo Monti nell’impegnativo compito di porre in sicurezza i conti dello Stato e riattivare economia e sviluppo, d’intesa con l’Unione Europea.

Le parti sociali, sindacati e organizzazioni datoriali, svolgono i rispettivi ruoli con un piglio nuovo, contribuendo a trovare risposte ai problemi, certo dal punto di vista degli interessi rappresentati, ma resi compatibili con le esigenze del Paese nel suo insieme.

La società civile nelle sue molteplici ulteriori articolazioni, stenta di più a comporre a sintesi il coacervo di quanto viene espresso al suo interno: preoccupazione, timori, difficoltà, esigenze, aspettative, desideri, partendo dal comprensibile e legittimo “per sé” per approdare al “per tutti”, nel quale trovi per quanto possibile posto il “per sé” di ognuno.

In questa situazione si avverte la necessità che i partiti e le altre realtà politiche e sociali organizzate, svolgano appieno il loro compito di divulgare la comprensione di quanto “bolle in pentola”, aiutandolo a diventare proposte e successivamente parte significativa delle decisioni che si devono assumere.

Si tratta di un salto di qualità nel modo di ragionare e di comportarsi che viene richiesto a ciascuno di noi, per confrontare e rendere compatibili legittimi interessi personali e di categoria con quelli più generali di tutta la società e del Paese.

Vigilando strada facendo che la promessa equità e solidarietà trovi concreto riscontro in ogni decisione assunta per superare la crisi. E che il lavoro per tutti e l’economia che verrà, siano improntati alla sicurezza e all’equilibrio ecoambientale ed al benessere delle persone e di quant’altro vive sul nostro Pianeta.

 

 

 

 

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