13 feb 2019

Abruzzo.

Ogni elezione è un importante fatto a sé; assumerlo a paragone fuori dal suo contesto può risultare arbitrario. Non fanno eccezione le recenti elezioni regionali in Abruzzo. Elementi utili che aiutino a capire orientamenti di carattere generale se ne possono comunque trarre.
Mi atterrò quindi a questo schema.
Ha votato solo il 53,7% degli aventi diritto, nonostante si tratti di una realtà relativamente piccola ben nota agli elettori.
I candidati a presiedere la Giunta ed i relativi risultati:
  • Marco Marsilio, centrodestra, ha vinto con il 48% dei voti;
  • Giovanni Legnini, centrosinistra, secondo con il 31,3%;
  • Sara Marcozzi, M5S, terza con il 20.2%;
  • Stefano Flajani, CasaPound, ha ottenuto lo 0,47%.
Il centrodestra ha guadagnato circa 30mila voti rispetto alle elezioni politiche del 4 marzo 2018. Il centrosinistra ne ha guadagnati circa 45mila. Il M5S ne ha persi circa 200mila, cioè quasi la metà.
Sintetiche considerazioni.
Le coalizioni tra forze politiche omogenee hanno giovato elettoralmente. Presentarsi da soli ha penalizzato; per il M5S s'aggiunge lo scontento per i risultati ottenuti stando al governo rispetto alle promesse fatte in campagna elettorale. Nonché inadeguatezze politiche, avventurose decisioni, alcune sbandate.
Nella coalizione di centrosinistra il Partito Democratico ha interrotto il calo di consensi; per certo hanno giovato anche le buone qualità del candidato presidente.
Non altrettanto si può dire per Forza Italia che col 9% di consensi ottenuti continua il declino, nonostante il ritorno di Berlusconi.
L'apporto più consistente alla vittoria del centrodestra è stato fornito dalla Lega che ha raccolto il 27,5% dei consensi; pur restando al disotto dei sondaggi che le attribuivano oltre il 30%. I motivi di questo successo, cui non s'accompagna altro di particolarmente positivo fatto stando al governo, vanno forse ricercati nella forte personalità del suo leader politico, unita ad una sfrontatezza capace di ricavare  dalle situazioni  istituzionali e non il meglio elettorale per sé ed il suo partito.
Nel complesso gli elettori hanno premiato le coalizioni cioè il lavoro di mettere insieme realtà diverse ma omogenee su valori e principi di fondo, indicando il positivo superamento del partito bastevole a sé ed all'Italia.
Riconoscendo il pluralismo delle idee, voci, volontà per una democrazia costituzionale moderna, attiva, progressista, sociale, solidale ed in divenire.
Da tradurre in conseguente buona politica con atti reali e concreti di giustizia distributiva di risorse, opportunità e potere, attuata con perseverante, generosa, fattiva, ininterrotta dedizione
Alternandosi fisiologicamente al governo del Paese, con l'Europa casa comune nel Mondo globale.

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