3 ott 2011

Peperoncino

Il centrosinistra astigiano è partito coi giovani verso le primarie di coalizione per il candidato sindaco, in vista delle elezioni comunali di Asti del 2012.

Si tratta di un peperoncino che insaporisce e stimola la politica e ravviva l’interesse per le cose da fare, nella difficile fase che il lavoro e l’economia stanno attraversando, con pesanti, negativi riflessi sulla vita di cittadini, famiglie, imprese.

Con le primarie i cittadini hanno la possibilità di indicare la persona giusta da eleggere alla guida della città, nonchè di maturare e confrontare idee e proposte da inserire nel programma che ne indirizzerà l’operato. Aperte a tutti i cittadini, i quali potranno scegliere tra i nomi già passati al vaglio delle forze della coalizione di centrosinistra, oppure indicarne altri.

Un modo per partecipare ed esprimere direttamente la propria volontà, per l’esercizio della quale i partiti siano, ad un tempo, promotori e sostenitori importanti.

Le primarie sono particolarmente utili in realtà grandi e complesse, nelle quali i partiti da soli stentano a costruire sintesi soddisfacenti. Non sono risolutive in sé, ne sostitutive di altre soluzioni possibili, tra le quali scegliere la più adatta alla situazione data. Di certo sono un’ulteriore occasione per praticare la democrazia, cui, se ricordo bene, ha fatto ricorso l’Ulivo prima, poi l’Unione, quindi ripetutamente il Partito Democratico e più recentemente le coalizioni di centrosinistra, con risultati positivi ed a volte sorprendenti.

Come a Milano con la vittoria di Giuliano Pisapia e nella regione Puglia con Nichi Vendola, poi eletti rispettivamente sindaco e presidente della giunta con vasto consenso; superiore alla somma dei voti delle forze delle coalizioni che essi capeggiavano.

A dimostrare l’assunto che si possono fare scelte oculate anche senza ricorrere alle primarie, c’è l’esempio di Nizza Monferrato, cittadina in provincia di Asti, nella quale il centrosinistra ha realizzato un’apprezzabile convergenza su Flavio Pesce candidato sindaco, prevalendo poi sull’agguerrito centrodestra presentatosi diviso alle elezioni.

 

 

 

 

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