28 ott 2011

Ciccia

La differenza tra le parole ed i fatti si può riassumere così: nei fatti ci sono tutte le parole occorse per realizzarli e qualcosa di più.
Un amico imbianchino mi ha confidato di essere pronto a fatturare tutto il lavoro che fa, purché quanto gli rimane in tasca dopo aver pagato le tasse e il resto, sia sufficiente per vivere decorosamente e per mantenere sul mercato, aggiornata ed efficiente la sua aziendina. Se no, ciccia.
Sprezzo. Andare in Europa e raccontare cosa si vorrebbe fare per riavviare l’economia suscitando ironia e malcelata diffidenza. Ritornarci dopo qualche giorno con le stesse cose scritte in una lettera ed ottenere il plauso. Inaspettato. Presi in parola. Ora sono cavoli acidi.
Sprezzo del pericolo. Essere consapevoli di quanto se ne corre e comportarsi in modo da ridurlo alla propria portata. Altrimenti può costare caro.
Nodi al pettine. Sapevamo come fare per smaltire l’acqua della pioggia che cadeva distribuita in 120-130 giorni nel corso dell’anno. Ora la stessa quantità di pioggia cade in meno giorni e particolarmente concentrata. Succedono tragedie. La colpa non è di qualcosa fuori di noi, ma drammaticamente nostra: aver fatto poco o nulla per mitigare il fenomeno meteorico noto da tempo; trattenere l’acqua sul posto e disciplinare il deflusso dell’eccedenza.




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