13 feb 2012

Figli e genitori

Dissapori tra figli e genitori sono all’ordine del giorno, trattandosi di generazioni che si susseguono con i giovani in difficoltà per il lavoro che non c’è, senza intravedere sbocchi a breve in Italia. Complice la dipendenza dai genitori che si protrae oltre ogni ragionevole limite temporale e che perdura nonostante l’impegno delle persone coinvolte per porvi rimedio.

Anche se la situazione materiale viene fronteggiata senza farla pesare, anzi con l’intento di poter giovare, nasce nei giovani un risentimento per l’assistenza ricevuta loro malgrado senza potervi corrispondere, che si tramuta qualche volta in veri e propri atti di accusa contro la società ingiusta e verso gli stessi genitori rei di farne parte.

Quasichè i genitori abusassero della circostanza per esercitare sui loro figli un potere indebito o sottovalutassero addirittura le loro capacità, per perpetuare la condizione di disparità. Ovvero che i genitori non si impegnassero abbastanza per trovare un lavoro che loro s’addica.

Con il rischio di alimentare una sorta di stucchevole conflitto tra generazioni, mentre entrambe sono particolarmente motivate a risolvere il problema. Con un dispendio di energie e risorse che potrebbero essere più utilmente impiegate.

Ad esempio per organizzarsi al meglio e vivere intanto del lavoro che c’è, quindi perseguire con meno assillo obiettivi più consoni alle proprie capacità e aspirazioni. O individuare d’intesa altre strade per uscire dallo stallo in cui la crisi imprigiona milioni di giovani. In attesa che migliori e più consistenti opportunità si creino con i provvedimenti in corso di adozione da parte del governo e del parlamento.

Nella certezza che nessun genitore si sottrarrà a fare la sua parte nell’aiutare i figli nella loro impegnativa sfida di vivere secondo il proprio gradimento.

 

 

 

 

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