7 mag 2012

Della violenza, in particolare verso le donne.

Sulla Terra donne e uomini sono in quantità pressoché uguali, come a testimoniare l’ineluttabile loro costituirsi in coppie per influire sui destini dell’umanità.

Insieme, tra mille difficoltà, mettendo in comune ciò che si è, avvalendosi della complementarietà di genere – cioè quanto manca a te ce lo metto io e viceversa – per realizzare una nuova entità: la famiglia.

Affinando permanentemente se stessi in relazione all’altra persona, per il miglioramento senza limiti della qualità della vita propria, altrui e del tutto. Evitando di distrarsi da questa insostituibile e vitale modalità, cioè alimentare di sé il rapporto di coppia, pena il suo sfibrarsi in un abitudinario tran-tran. Che genera le condizioni in cui allignano incomprensioni, infingimenti, soprusi, che degenerano spesso in reciproche, insospettabili cattiverie, pene, dolori. Con conseguenze anche tragiche, quando prevalgono gli istinti peggiori e la forza bruta. Se ci sono figli in giovane età, afflizioni e sofferenze coinvolgono ignari innocenti e si protraggono nel tempo.

Consapevoli che non ci sono scorciatoie, bisogna intanto capire perché il 50% delle coppie comunque costituite, vengono meno all’impegno liberamente assunto di vivere insieme, per sopravvenute non sostenibili difficoltà. Numeri che riportano a problemi di rilevanza anche sociale che devono essere affrontati e avviati a soluzione.

Parimenti è necessario insistere sullo sviluppo dell’umanità delle persone, coltivandone gli aspetti più nobili fin da piccole, in famiglia, a scuola, nella società. Educando all’utilizzo delle capacità di discernimento, al rispetto delle persone come tali, alla tolleranza, alla lealtà e generosità nei comportamenti e nei rapporti, specie con l’esempio; all’osservanza delle leggi che da sole, giova ricordarlo, non rappresentano un deterrente sufficiente al manifestarsi – con patologica intollerabile frequenza – di violenze e delitti, con le donne vittime sacrificali.

 

 

 

 

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