6 apr 2014

L'odissea di un pomeriggio da ottuagenario.

Per rendere l’idea di come vanno le cose ecco l’odissea di un pomeriggio da ottuagenario.

Via da Torino per l’Astigiano col treno delle13,55 dal Lingotto - o un po’ prima da Porta Susa - parecchio distanti entrambe dal centro città.

Infatti da qualche mese Porta Nuova, intelligente esempio ferroviario che serviva da sempre centralmente Torino, non offre più questo benefico servizio per i collegamenti regionali, costringendo gli utenti a percorrere più strada per raggiungere la stazione.

Giunto a destinazione e sbrigate le sue faccende muovendosi tra amici e conoscenti, utilizzando la loro impagabile disponibilità, decide di rientrare a Torino con il treno locale in partenza poco dopo le 19.

Mentre attende in stazione, l’unico ferroviere presente annuncia a viva voce che il treno è stato soppresso, mentre l’altoparlante continua imperterrito gli annunci centralizzati, ignorando la circostanza.

Dovrebbe esserci un bus sostitutivo ma nulla si sa di preciso; sono in tre i viaggiatori a sperarci.

Dopo circa mezz’ora arriva: è dell’Asp di Asti, quasi nuovo. Autista bravo, con un percorso faticoso che ha toccato tutte le stazioni, approda al Lingotto poco prima delle 21 (col treno si sarebbe giunti un’ora prima, ma è già un miracolo così!).

Bus per rientrare verso il centro città. Nei pressi dell’ospedale Molinette l’autista fa scendere gli ignari passeggeri dicendo che la corsa è limitata.

Per il bus successivo venti minuti d’attesa; dopodiché alle 21,45 si raggiunge Porta Nuova.

Occorre ancora un tram per avvicinarsi a casa, ad una distanza raggiungibile a piedi da ginocchi assistiti da stampella.

Sono le 22 passate quando l’ultraottantenne perviene all’agognata magione.

Estrema sintesi:

-Etica e umanità nei rapporti personali: buone;

-Razionalità e competenze: sufficienti a livello operativo di base;

-Si può (deve?) fare meglio per scelte e decisioni che attengono livelli più elevati della scala gerarchica.

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