7 ott 2015

Il quantum di democrazia.

Nel dibattito in corso sulla democrazia è buona cosa non perdere di vista alcuni dei suoi punti fondamentali.

Intanto che è il men peggio finora escogitato e sperimentato per consentire una accettabile avanzata convivenza civile.

In soldoni significa potere assumere insieme le decisioni che servono per vivere meglio tutti.

A partire dalla famiglia, assemblea condominiale, bocciofila, pro-loco, fino al Parlamento.

Nelle realtà più prossime partecipandovi direttamente, poi delegando ad altri con le elezioni.

Scegliendo persone cui affidare pro-tempore e senza vincolo di mandato il compito di decidere per tutti., sulla base di un programma di massima condiviso da controllare via via nel corso della sua attuazione, chiedendo eventualmente conto all'eletto.

Nel corso della legislatura possono verificarsi fatti nuovi di cui l'eletto deve tenere conto; è quindi importante il rapporto di fiducia da instaurare tra l'elettore e l'eletto.

È auspicabile che la pratica democratica diventi costume, stile di vita e permei di sé ogni nostro atto.

Ricordando che dalla qualità dei fatti si può arguire il quantum di democrazia impiegato per porli in essere.

La democrazia aiuterà a fare scelte migliori se più cittadini la praticheranno con il piacere a la consapevolezza di giovare a sé ed agli altri.

Le istituzioni a tutti i livelli debbono garantire l'esistenza delle condizioni perché quanto precede sia possibile per tutti.

Demoralizzarsi se la democrazia non soddisfa è inutile. In questa casi bisogna incentivare e qualificare il proprio impegno, e non temere di disturbare il manovratore di turno all'occorrenza.

Disponendo noi italiani della Costituzione tra le più belle e buone del mondo, ed anche "manuale" per la pratica e lo sviluppo democratico cui attingere.

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