8 giu 2017

Aspre, calde e ventose.

Diario di persona cara che ha scelto la Sardegna per l'annuale "scommessa" in bicicletta alla "spera in dio".

22 aprile 2017. Da Torino Porta Nuova a Genova Piazza Principe in treno con bicicletta al seguito e imbarco sul traghetto per Porto Torres.

23 aprile. Approdo a Porto Torres dopo notte sotto le stelle chiacchierando con un nuovo amico: Pietro Lai, sardo, ciclista vagabondo. Con qualche soldo risparmiato e la pensione di 900 euro al mese vive ospite della "divina provvidenza" di notte; viaggia continuamente; il budget giornaliero di spesa non deve superare i 10 euro. Ora in bici con direzione nord: Sorso, Castelsardo, Badesi, Trinità d'Agultu e Vignola. Ad Aglientu dormo nel B&B Lu Nodu con cena a base di gallette…. il ristorante più vicino è a 15 km…. troppi.

24 aprile. Verso S. Teresa di Gallura incontro una gara ciclistica di velocità tra dilettanti con, bellissima notizia, il traffico automobilistico bloccato. A seguire Palau, Cannigione di Arzachena e infine Olbia: sole, mare in piacevole solitudine. 

25 aprile. Mio onomastico e Festa della Liberazione dal nazifascismo nel 1945. Vado verso sud: Porto San Paolo, San Teodoro (dove l'acqua nelle case durante la stagione estiva 2012 non era potabile; chissà se la situazione è migliorata?), verso Budoni poi Siniscola a fine pomeriggio, dove il 50% degli abitanti chiede all'eleggendo nuovo sindaco di fare pagare le tasse comunali al restante 50%!

26 aprile. Di nuovo in sella mi allontano dalla costa verso Nuoro: sarà la tappa più faticosa. Attraverso territori pianeggianti con piccoli Comuni come Irgoli e Loculi, poi una rampa di 5 km: un automobilista supponendomi a corto di acqua mi dona al volo la sua! Mi reidrato a Nuoro e riprendo forza dormendo due ore su una panchina all'ombra benefica di un albero secolare. Rinfrancato raggiungo Mecomer con il treno del novecento a scartamento ridotto. Dormo come un sasso dalla signora Giuseppina che il mattino dopo mi illustra le bellezze del posto. (E spenderà 7 euro per spedirmi un libro che avevo dimenticato!).

27 aprile. Verso Bosa Marina con 40 km di discesa durante i quali ho sfiorato i 55 km/ora. Sosta per pranzo ed inizio della tappa più emozionante verso Alghero: quasi 50 km di "paradiso terrestre" contaminato dal "Parco Giochi" della Costa Smeralda che apre i battenti per poche settimane all'anno.

28 aprile. Riposo nell'ospitale e gradevole Alghero girovagando nel centro storico, oziando sulla spiaggia,  ascoltando buona musica e sorseggiando Vermentino di Sardegna-Aragosta durante l'aperitivo.

29 aprile. Ritorno flemmatico a Porto Torres al traghetto per Genova e da lì rientro a Torino in treno.

Le persone che ho incontrato sono come la loro terra: aspre, calde e ventose, ma mai come appaiono a prima vista. Luoghi dai forti contrasti. Dopo il venire meno delle attività industriali tradizionali la modernità deve ancora trovare un suo positivo equilibrio valorizzando le specificità che caratterizzano l'isola.

 

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