21 lug 2017

Di persone in carne ed ossa.

Ho letto l'estratto del libro "Avanti" di Matteo Renzi su "la Repubblica" del 9 luglio scorso e  non mi trattengo dal dire la mia fin d'ora.

Si parla di noi italiani ma non solo, di persone in carne ed ossa che insieme ad altre cose dedicano un po’ del loro tempo a fare politica di sinistra, cioè ad occuparsi dei problemi di tutti, quindi anche dei loro, convinti che così si trovano le soluzioni migliori.

Per ottenere i risultati sperati dobbiamo valorizzare il meglio di ciascuno distinguendolo dal ciarpame inevitabilmente presente. Aprirsi ai cambiamenti quindi intanto anche personalmente iniziando dai proponenti.

Certo conoscendo e tenendo conto degli errori propri e di quelli altrui per non ripetere gli stessi.

Rivangarli e rinfacciarli come colpe che marchiano indelebilmente e sono di ostacolo a qualsiasi cambiamento, anche di se stessi, non va bene. Se si ricoprono ruoli importanti ricordarsi che si è al servizio del bene comune e dell'interesse generale specie in una materia così delicata come i rapporti tra  persone.

Perfino l'eventuale possibile malanimo perdurante va messo in conto senza che la dialettica tesi-antitesi-sintesi abbia a patirne.

Certo i tempi delle decisioni potranno allungarsi un po’ ma l'investimento resta e continuerà a produrre buoni esiti ancora in tempo utile.

Per sua intrinseca natura un sano relativismo è connaturato all'attività politica avendo a che fare con l'irripetibile unicità di ogni persona e del suo farsi insieme Paese, Continente, Mondo perché solo così si potrà stare  meglio tutti.

Applicando in particolare gli articoli 3, 4, 10, 34, 41, 53 della nostra Costituzione (vedi oltre).

 

Costituzione italiana (estratto)

Art. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Art. 4

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Art. 10

L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.

La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.

Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.

Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.

Art. 34.

La scuola è aperta a tutti.

L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.

I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.

La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.

Art. 41.

L'iniziativa economica privata è libera.

Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

Art. 53.

Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.

Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.

 

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