23 mag 2017

In pratica le cose non filano così lisce.

I migranti sono una risorsa o un problema? L'una e l'altra cosa insieme.

Sono una risorsa se ci si occupa di loro in modo serio, cioè fin dal momento in cui essi decidono di andarsene da casa loro perché vittime di guerre o soprusi, od anche solo per cercare altrove migliori condizioni di vita per sé e le proprie famiglie.

D'altra parte non è in discussione l'assunto che una persona in salute, di intelligenza media, tra i 18 ed i 60 anni, capace di svolgere un lavoro utile costi meno di quanto produce; quindi rappresenti una potenziale risorsa.

Sono invece un problema se lasciati alla mercé dei trafficanti da cui subiscono vessazioni ed angherie di ogni genere fino a farli salpare in imbarcazioni comunque sia, lasciando ad altri il compito di salvarli dal naufragio e traghettarli nel porto più prossimo per ricevere le cure del caso. Pagando comunque un tragico pedaggio con migliaia di morti in mare o in altri tristi modi. Sono inoltre da mettere in conto odissee indegne del vivere civile.

La soluzione perfino banale è aiutare a casa  loro quanti potrebbero rimanerci, contingentandone le partenze e distribuendoli tra i Paesi disposti a riceverli fornendo loro il necessario per una vita dignitosa. Prima di tutto il lavoro, la casa e la scuola per i figli e, all'occorrenza, anche per sé.

I perseguitati, quanti fuggono da guerre o dalla miseria cui non intravedono rimedio, hanno diritto d'asilo secondo l'art 10  della nostra Costituzione. L'Unione Europea si fa già carico di ripartirli in modo equo tra gli Stati che ne fanno parte contribuendo al loro inserimento.

Consapevoli certo che in pratica le cose non filano così lisce, sia perché i Paesi da cui fuggono non sono certo collaboranti, mentre l'esodo può assumere forme e dimensioni non agevolmente governabili. Inoltre si riscontrano limiti e manchevolezze e perfino reati a danno dei  migranti, da prevenire ove possibile e perseguire ai sensi di legge negli altri casi.

È comunque sempre molto importante che i migranti siano considerati da tutti i punti di vista come noi indigeni; in particolare per quanto concerne i doveri da ottemperare e i diritti di cui fruire. E quanto prima giungere al riconoscimento formale di italiani per quanti lo desiderano.

 

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