16 gen 2013

Un signore over settantacinque in doppiopetto blu.

Fin dal grembo materno siamo accuditi perché la nostra irripetibile unicità possa formarsi al meglio.

Poi al nido che sostituisce mamma e papà altrimenti impegnati. Alla materna inizia l’educazione ed il rispetto delle prime regole compresa la disciplina. La famiglia è coinvolta e svolge il suo ruolo: offrire sicurezza, assistere, completare, rifinire, consolidare.

Alle elementari si impara a studiare ed a stare con gli altri fino alla pubertà. A questo punto due generazioni fa i più erano già pronti per la vita. Adesso si dispone delle basi per capire e proseguire negli studi.

Si conosce il significato delle parole onestà, sincerità, educazione, laboriosità, verità, bugia, menzogna, Dio, rispetto, gioia, dolore, felicità, malinconia ed altre. Si è già donne e uomini in condizione di procreare. Si sa stare in società da persone perbene.

Giovedì 10 gennaio scorso, si guardava “Servizio pubblico” su La7, in studio un conduttore navigato, un giornalista inesorabile, un vignettista tosto, due collaboratrici preparate e documentate. Altre persone con ruoli diversi, pubblico assortito e numeroso.

Ospite un signor over 75 in doppiopetto blu, deputato, già titolare di importanti funzioni istituzionali, fondatore e presidente di un partito di centrodestra che è stato al potere 11 anni negli ultimi 18.

Si discute della situazione politica italiana, difilato per tre ore.

Sotto il fuoco di fila delle domande l’arzillo ospite non si scompone e risponde imperterrito cosa e come gli pare: dicendo, contraddicendo, asserendo, negando a seconda della sua convenienza, con una sicumera da consumato imbonitore. Saltando con noncuranza “di palo in frasca”, dimentico che i parlamentari devono comportarsi con disciplina ed onore (art. 54 Costituzione).

In molti abbiamo pensato alla figuraccia dell’attempato personaggio nel sostenere l’insostenibile e propinare panzane per inoppugnabili verità.

Invece i media del giorno dopo hanno evidenziato un aumento dei consensi in suo favore.

Allora, per riuscire nella vita bisogna comportarsi così e non come ci hanno insegnato nel grembo di mamma, in famiglia, a scuola, in chiesa, sul lavoro, ed in cui abbiamo creduto e crediamo? Ed anche se si causano danni non da poco utilizzando malamente il potere avuto dal popolo sovrano, tutto è dimenticato o ammesso e tollerato?

Che il sonno della ragione generi mostri è storicamente provato.

In questo caso per tenere sveglia la ragione bisogna dimostrare che il suo uso giova e non l’imbroglio. E la dimostrazione consiste nel migliorare da subito le condizioni di chi sta peggio tra i cittadini, le famiglie, le imprese, mobilitando la solidarietà di quanti possono.

Dopo di che ci penseranno gli italiani a premiare chi vale ed a scansare i verbosi che non cavano un ragno dal buco.

 

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