13 nov 2015

Una sinistra pragmatica.

"l'Unità" di domenica 8 novembre scorso ha pubblicato il testo della relazione che Matteo Renzi segretario nazionale del Partito Democratico ha tenuto recentemente all'assemblea dei Gruppi parlamentari del Senato e della Camera dei deputati. Sono 4 pagine di giornale cui rimando per capire l'uomo e quanto ha in testa e pratica nella duplice veste di segretario del Partito e di capo del Governo

In questa paginetta alcuni cenni bonari sul suo tratto o modo di fare.

Fa un po’ sorridere la critica che possa sovvertire la nostra giovane democrazia come "uomo solo al comando", o indebolirla ponendola a rischio. Proprio  lui che del lavorare in gruppo ne ha fatto una religione.

Intanto sono cresciuti giovani bravi e generosi e si sono messi in discussione meno giovani esperti, per politiche innovative e riforme al servizio del Paese.

Fa la sua parte nel tessere intese e si entusiasma quando riesce nei suoi intenti col governo e la maggioranza che lo sostiene in Parlamento.

Non tutte le ciambelle riescono o riusciranno col buco ma sono finora poche quelle fallate.

Ha chiare le priorità, non si fa distrarre e mira al sodo. Versatile,  accattivante ed attento ad evitare ambiguità.

Usa con efficacia ogni occasione e strumento per raggiungere gli obiettivi, e comunica in modo che ciascuno lo percepisce come rivolto a sé.

Non ci mette sempre il faccione ma quando serve a risolvere problemi non si tira indietro.

Gli si riconoscono notevoli capacità di lavoro e l'impegno che vi profonde.

Finora ha dedicato molte energie per l'Italia e poche per il Partito, e s'avverte; veda di porvi rimedio.

Le minoranze hanno diritto ad ascolto e attenzione sempre; se propongono cose buone ancora di più.

Lo ritengo appartenere ad una sinistra pragmatica che fa parlare i fatti: premiare il merito, giustizia economica e sociale, valorizzare il lavoro, solidarietà, Costituzione come faro.

 

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